Acquedotto romano in Val Rosandra, progetto di restauro a 40 anni dall'ultimo intervento

 

Nelle prossime settimane, a distanza di quasi quarant’anni dall’ultimo intervento conservativo, inizieranno i lavori di restauro dei resti emergenti dell’acquedotto romano della Val Rosandra-Dolina Glinščice, nell’ambito di un progetto di valorizzazione che riguarderà le strutture archeologiche.

Per illustrare gli interventi, la Riserva della Val Rosandra-Dolina Glinščice in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia organizza un incontro aperto al pubblico mercoledì 10 aprile 2019 alle ore 18.30 presso il Centro visite di Bagnoli della Rosandra-Boljunec. La presentazione sarà aperta dalla dott.ssa Simonetta Bonomi, Soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio FVG. Seguiranno gli interventi del Funzionario restauratore Antonella Crisma e di Beatrice Gobbo dei Servizi Educativi, per la SABAP FVG, e della restauratrice Claudia Ragazzoni per Opera Est.

Il tratto dell’acquedotto di epoca romana, situato nella Val Rosandra-Dolina Glinščice (Comune di San Dorligo della Valle-Občina Dolina) fa parte del complesso sistema di approvvigionamento idrico realizzato a metà del I sec. d.C. per convogliare le acque del torrente Rosandra-Glinščica dalla fonte Oppia- Zvirk all’antica città di Tergeste, lungo un percorso di circa 17 km. Vari tratti della struttura sono ancora visibili in diverse parti del suo tragitto.

I lavori per l’intervento di restauro conservativo saranno condotti dalla ditta di Restauro Opera Est, sotto la Direzione scientifica e tecnica della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, in accordo con il Comune di San Dorligo della Valle - Občina Dolina e con la Comunella Jus – Vicinia Srenja “Bolliunz Comune” - Boljunec, proprietaria del terreno.

La prima parte degli interventi riguarderanno i resti romani situati a fianco del Sentiero dell’Amicizia-Steza prijateljstva. Preliminarmente all’avvio del restauro è prevista l’eliminazione di fonti di degrado, in questo caso con l’abbattimento di piante ed arbusti che, insistendo sulla struttura muraria, ne compromettono la staticità, in accordo con le disposizioni dell’Ispettorato Forestale di Trieste e Gorizia della Regione Autonoma F.V.G..

Successivamente si verificherà lo stato di conservazione della struttura in arenaria dell’acquedotto, specie l’interno del canale destinato al trasporto dell’acqua, e si realizzerà un trattamento consolidante delle parti della costruzione, piedritti e volte, e dei resti del rivestimento interno in cocciopesto cementizio.

Durante l’esecuzione dei lavori il sentiero sarà opportunamente messo in sicurezza. Il cantiere di restauro sarà reso visibile ai sempre numerosi escursionisti, che normalmente affollano la valle.