Turismo, l'appello del lavoratore: "Anche in questo settore serve solidarietà, non siamo figli di un Dio minore!"

"Voglio raccontarvi come vede la situazione attuale una persona che da tutta la vita lavora nel mondo del turismo". Inizia così lo sfogo di Mitja Rustia che da 28 anni, con passione, lavora nel turismo, settore duramente colpito dalla pandemia. "Ho iniziato questo lavoro, che più che un lavoro è una passione, 27 anni fa. Non ho vissuto gli anni “buoni” del turismo, non mi sono mai arricchito dal mio lavoro ma... ho fatto esperienze fantastiche, visto posti bellissimi, vissuto momenti emozionanti. Nel 2008, in piena crisi economica mondiale ho aperto il mio tour operator/ agenzia viaggi , 5 Stars Travel, spinto dalla passione di creare viaggi su misura. Tra alti e bassi, tra difficoltà e momenti entusiasmanti siamo arrivati a questo 2020 che sembrava essere un anno “buono” invece... è successo qualcosa che non ci saremo mai aspettati, nemmeno nei nostri incubi più bui...un vero e proprio disastro! In pochi giorni abbiamo perso il lavoro fatto mesi e mesi prima e da marzo in poi non si è praticamente più lavorato, se non per annullare, riproteggere, rimborsare. Sono 9 mesi che praticamente non guadagnamo un euro - continua Rustia - e per poter resistere abbiamo dovuto attingere a quanto con fatica abbiamo accantonato negli anni, abbiamo dovuto fare prestiti non per creare lavoro e ricchezza ma solo per poter sopravvivere a questo tsunami. Sento e condivido pienamente parole di solidarietà verso imprenditori e lavoratori di altri settori merceologici ma vorrei che la stessa solidarietà fosse rivolta anche a noi. Non siamo figli di un Dio minore! Io, come anche altri colleghi, non abbiamo intenzione di mollare ma ci piacerebbe sentire la vostra vicinanza, ci piacerebbe poter contare su un governo che ci permetta di fare il nostro lavoro, ci piacerebbe sapere che il nostro lavoro è apprezzato e che quando sarà possibile ci dimostrerete la vostra solidarietà prenotando con noi le vostre prossime vacanze".