Trieste, incubo senza fine per la vittima: violato il divieto di avvicinamento, arrestato 21enne

Trieste, incubo senza fine per la vittima: violato il divieto di avvicinamento, arrestato 21enne

Violando il divieto di avvicinamento, si è nuovamente presentato sotto casa della persona che lo aveva denunciato. Protagonista della vicenda un cittadino italiano, classe 2003 e residente in provincia di Taranto, arrestato dai Carabinieri di Trieste Rozzol nel primo pomeriggio del 30 maggio per aver trasgredito la misura cautelare a cui era sottoposto.

La querela e la misura cautelare

A denunciare l’accaduto è stata una 23enne triestina, che già in passato aveva sporto denuncia nei confronti dell’uomo per atti persecutori. Da mesi, infatti, la vittima sarebbe stata oggetto di ripetute condotte moleste, motivo per cui l’autorità giudiziaria aveva emesso nei confronti dell’indagato il provvedimento di divieto di avvicinamento.

Nonostante la misura restrittiva, l’indagato, nella notte tra il 29 e il 30 maggio, si sarebbe nuovamente recato nei pressi dell’abitazione della giovane, aggravando così la propria posizione.

Determinante la documentazione informatica fornita dalla vittima

Durante la formalizzazione della denuncia, la 23enne ha consegnato ai Carabinieri una serie di elementi documentali e informatici a supporto delle proprie dichiarazioni. Grazie a questi materiali, contenenti riscontri video-fotografici inequivocabili, i militari hanno potuto applicare la recente normativa che consente, in presenza di prove documentali raccolte entro 48 ore dal fatto, l’arresto in flagranza differita.

L’arresto e la traduzione in carcere

Scattate immediatamente le ricerche, i Carabinieri sono riusciti in breve tempo a rintracciare il giovane. Al termine delle formalità di rito, l’indagato è stato tradotto presso il carcere di Trieste, dove è ora in attesa dell’udienza di convalida.

Massimo riserbo sulle generalità dell’indagato

Come precisato, il procedimento penale nei confronti dell’indagato è ancora nella fase delle indagini preliminari. La sua eventuale responsabilità sarà accertata durante il successivo processo e, nel pieno rispetto della presunzione di innocenza e della normativa vigente, non vengono rese note le sue generalità né ulteriori elementi che possano portare alla sua identificazione.