Tonnellate di rifiuti trasportati dall'Italia alla Slovenia durante il lockdown rimangono abbandonati a Divaccia

Stando a quanto riferito dal sindaco di Divača, Alenka Štrucl Dovgan, durante il periodo di lockdown cinque rimorchiatori provenienti dall'Italia avrebbero portato e scaricato diverse tonnellate di immondizia lungo la strada regionale tra Divača e Lipica, vicino alla frana di Risnik, nei pressi dell'area protetta del Parco delle Grotte di Škocjan. I rifiuti, così come sono stati trovati, si presentano già sottoposti a trattamento, poiché trasformati e pressati. 

 

Il ​​1° aprile l’evento è stato segnalato all'ispettorato ambientale, che ha insinuato il sospetto di crimine d’inquinamento ambientale: «la procedura è stata condotta dalla polizia. L'inchiesta è ancora in corso, quindi non possiamo fornire ulteriori informazioni» hanno spiegato. Le indagini sono dirette dalla Procura della Repubblica del distretto di Capodistria, la polizia inoltre collabora con l'Ispettorato della Repubblica di Slovenia per l'ambiente e la pianificazione del territorio, che sta conducendo un secondo procedimento interno. 

 

Per quattro mesi a Divača nulla si è mosso, i rifiuti si trovano ancora dove sono stati lasciati e, timore della cittadinanza e del sindaco, è che i suddetti rifiuti possano contenere materiale tossico. «Il nostro comune si trova nell'area protetta del Parco delle grotte di Škocjan, il fiume Reka scorre sotto di noi e in zona ci sono molte grotte. Nessuno sa cosa ci sia in questa spazzatura e cosa sia infiltrato sottoterra», ha aggiunto il sindaco.