Sparatoria di via Carducci, usate almeno due armi: indagine ancora in corso, attesa nuova analisi irripetibile

E' ancora pendente in Procura a Trieste un'indagine sulla sparatoria avvenuta la mattina del 4 settembre 2021 in via Carducci, nel centro del capoluogo giuliano. L'inchiesta, coordinata dal pm Chiara Degrassi e aperta per porto d'arma da sparo, è volta a chiarire l'unico punto rimasto oscuro della vicenda: quante armi siano state utilizzate. Per il momento l'unico elemento certo è che ne siano state usate due ma il numero potrebbe essere più alto. Lo stralcio è stato aperto nei confronti sia di esponenti della famiglia Islami sia di un componente della famiglia contrapposta, i Krasniqi, dopo che, nei mesi scorsi, tutti e 12 i soggetti legati alla famiglia Islami, indagati a vario titolo per tentato omicidio uno e lesioni aggravate gli altri, hanno patteggiato l'accusa con pene che vanno dai 2 anni e 4 mesi agli oltre 4 anni e 8 mesi. (ANSA). Y4T-DO 
 
 Per stabilire con certezza quante armi abbiano sparato la Procura attende l'esito delle prove dello 'stub', eseguite nell'immediatezza dei fatti a carico delle persone allora fermate in flagranza. Lo conferma il Procuratore capo di Trieste Antonio De Nicolo. Si tratta, come spiega lo stesso De Nicolo, di "un' analisi irripetibile che al momento in Italia viene eseguita solo a Roma", effettuata dal gabinetto di polizia scientifica. In pratica, l'uso di un'arma da fuoco comporta la presenza di polvere da sparo almeno sull'arto utilizzato per fare fuoco, che permane per un breve periodo di tempo. "Questa parte dell'inchiesta non è ancora stata chiusa. Non abbiamo ancora certezza, nemmeno dalle immagini delle telecamere di sorveglianza, di quante armi siano state utilizzate. Sappiamo che erano almeno due", spiega ancora De Nicolo. Il Procuratore capo di Trieste sottolinea ancora una volta come i patteggiamenti accordati in indagine siano "stati effettuati tutti senza condizionale, benché i soggetti fossero incensurati. Non dimentichiamo che i patteggiamenti prevedono uno sconto di un terzo della pena e che li stanno scontando o sono ancora in misura". (ANSA). DO