“Il nostro momento è stare tutti sul divano”: la family Selekta racconta le feste a Trieste (VIDEO)
Un Natale fatto di musica, lavoro, famiglia e tradizioni che si intrecciano. È questo il clima raccontato nella diretta di Trieste Cafe, condotta da Martina Vergaro dalla pista di pattinaggio, che ha visto protagonisti Miguel Selekta, Alina e i loro figli, in un dialogo spontaneo e autentico capace di restituire il lato più umano delle feste.
Martina Vergaro accompagna il racconto partendo dall’atmosfera delle festività, chiedendo a Miguel come viva questo periodo così intenso, sospeso tra serate, eventi e vita privata. La risposta è sincera, senza edulcorazioni.
“È un periodo che mi piace tantissimo”, racconta Miguel, “lavoro molto, sono stanco, penso si veda anche dalla faccia, però è un periodo che mi dà tantissime gratificazioni. È anche il momento in cui ritrovi amici che magari durante l’anno vedi meno e stai con la famiglia. Sono giorni pieni di significato, non solo di serate”.
Accanto a lui, Alina descrive una quotidianità fatta di equilibrio e organizzazione. Essere la compagna di un dj molto attivo non è semplice, soprattutto durante le feste, ma la gestione familiare diventa possibile grazie al gioco di squadra.
“È sicuramente impegnativo”, spiega Alina, “però con un po’ di organizzazione si fa tutto. Miguel mi dà un contributo importante, i bambini sono bravi e alla fine ce la facciamo”.
Il tema della paternità e del suo impatto sulla carriera musicale emerge con naturalezza. Miguel racconta come, contrariamente a quanto molti si aspettavano, diventare padre non abbia segnato una rinuncia alla musica o alla vita notturna.
“Pensavano tutti che con la prima figlia avrei smesso piano piano”, racconta, “in realtà no. Lei mi ha sempre supportato, ci siamo conosciuti facendo questo lavoro. In squadra si lavora meglio e così abbiamo continuato. La musica si evolve, cambia, ma non è cambiata la passione”.
Nel racconto emerge con forza il valore della casa come rifugio. Alina descrive il momento più semplice e più prezioso delle giornate natalizie.
“Il nostro momento preferito è la sera”, dice, “quando siamo tutti insieme sul divano. Ci raccontiamo la giornata, guardiamo un film o semplicemente stiamo insieme. È il momento di relax vero, soprattutto per noi genitori”.
La musica del Natale, però, non è quella più scontata. Miguel porta con sé le radici venezuelane, raccontando le gaitas, genere musicale tradizionale natalizio del Venezuela.
“Per ogni venezuelano le gaitas sono fondamentali”, spiega, “dal primo dicembre fino a gennaio. Sono canzoni natalizie molto ritmate, ironiche, parlano di feste, di stare insieme, di bere, mangiare, ridere. È la musica che più mi rappresenta in questo periodo”.
Le tradizioni familiari sono un altro elemento centrale. Miguel racconta il brindisi del primo dicembre, un rito tramandato dal nonno.
“Noi lo chiamiamo ‘prendere dicembre dalla punta’”, spiega, “il primo dicembre si fa sempre un brindisi, non importa dove sei”.
Alina aggiunge la tradizione di San Nicolò, molto sentita nella sua famiglia.
“La sera prima sistemiamo un paio di scarpe pulite davanti alla porta”, racconta, “e San Nicolò porta i regali ai bambini. È una tradizione che abbiamo portato anche in casa nostra”.
Guardando al futuro, Miguel evita di parlare di un sogno preciso. La sua visione è più ampia.
“Il sogno è evolvere”, dice, “non restare mai fermo. Guardarsi indietro e dire: siamo cresciuti, siamo migliorati. Più che un obiettivo, è una direzione”.
Il lavoro artistico, sottolinea, è indissolubilmente legato alla serenità familiare.
“La serenità in casa è fondamentale”, afferma, “è la base di tutto, del lavoro e della vita”.
Nel finale, il messaggio diventa universale. Miguel si rivolge a chi fa il suo stesso mestiere.
“Non lasciate mai da parte la passione”, dice, “fate meno calcoli e seguite il cuore”.
Alina chiude con un augurio semplice e diretto.
“Auguro a tutti tanta gioia e serenità”, conclude, “e di prendersi tempo per i propri cari”.
Una diretta che ha raccontato il Natale senza luci artificiali, ma con parole vere. Tra musica, famiglia e affetti, la family Selekta ha mostrato che anche dietro una console c’è una casa che aspetta, e che il Natale, prima di tutto, è questo.
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