FVG verso zona gialla, ristoranti Trieste: "Arrivano disdette, turisti spariti"

 Ora che l'ipotesi che il Friuli Venezia Giulia vada in zona gialla è sempre più concreta "sono iniziate ad arrivare le disdette". Federica Suban, presidente della Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi, di Trieste, e a sua volta titolare di un ristorante, evidenzia i disagi fin da subito patiti dalla categoria. "Un sacco di rinunce per dicembre- spiega alla Dire- soprattutto da parte di realtà che avevano programmato cene aziendali e si trovano con dipendenti senza super Green pass, quindi non se la sentono di organizzare nulla, anche per non creare malcontenti e discriminazioni. Tutto questo peserà notevolmente sui bilanci di fine anno di molti locali". Secondo Suban a tutto ciò si aggiunge anche l'incertezza delle regole: "Ad esempio si fatica a capire ancora se il numero massimo di quattro persone al tavolo sarà applicato anche per chi avrà la certificazione verde super".
 
Sempre sul fronte delle cene aziendali la presidente della Fipe aggiunge che "molte imprese temono anche di mettere I lavoratori a rischio contagio i lavoratori o hanno paura che I dipendenti finiscano in quarantena, bloccando di fatto l'attività". C'è un poi un calo di prenotazioni percepito da giorni, con l'innalzarsi del numero di contagi a Trieste, "perché la gente ha paura e notiamo che rinunciano sempre più spesso, soprattutto nel week end". Si salvano al momento pranzi e cene di Natale, visto che, secondo Suban, "si tratta di momenti che le persone trascorreranno in famiglia, tra parenti, dove probabilmente si sentono più sicuri". E intanto sono spariti anche parecchi turisti, "dal ponte di Ognissanti non li vediamo più, e questo era un periodo dove di solito, nei fine settimana, non mancavano mai, italiani e stranieri".
 
Agenzia DIRE