File nei bar e ospiti ovunque, Dipiazza: "Nuove toilette pubbliche per il centro di Trieste!!" (VIDEO)
Nella parte finale della diretta di Trieste Cafe, il sindaco Roberto Dipiazza affronta un tema concreto ma spesso sottovalutato: quello dei servizi igienici in una città che, in questi giorni, è piena di triestini e di visitatori. Girando per il centro, racconta di aver visto bar affollatissimi non solo per consumare, ma anche con decine di persone in fila per utilizzare i servizi igienici. Una scena che si ripete e che, a suo avviso, dimostra la necessità di intervenire in modo strutturale.
Il successo dei mercatini, delle luminarie e delle iniziative natalizie porta con sé una domanda crescente di servizi, che non può essere scaricata solo sui locali privati, già impegnati nella gestione quotidiana della clientela.
Il ricordo dei vecchi bagni sotterranei e la consapevolezza dei limiti attuali
Dipiazza ricorda che in passato Trieste disponeva di alcuni bagni sotterranei, dotati di sei motori per espellere l’acqua del mare. Una soluzione tecnica complessa, che però oggi non risponde più alle esigenze di una città che ha cambiato volto, flussi e numeri. Il sindaco sottolinea che la situazione attuale richiede un salto di qualità, con la creazione di “alcuni luoghi, alcune toilette importanti” in grado di sostenere i flussi di visitatori che il centro registra, soprattutto nelle giornate di grande affluenza.
L’idea di fondo è che un centro vivace, pieno di eventi e attrazioni, debba essere accompagnato da servizi adeguati, in particolare in un periodo in cui migliaia di persone si spostano fra piazza Sant’Antonio, il canale illuminato, i mercatini e le strade principali.
Una “bellissima idea” da condividere con gli uffici
Senza entrare nei dettagli del progetto, che non vengono anticipati in diretta, il sindaco rivela di avere già in mente una “bellissima idea” per risolvere almeno in parte il problema dei servizi igienici. Annuncia che il giorno successivo parlerà con gli uffici e con i propri dirigenti per valutare la fattibilità della proposta e capire come trasformarla in un intervento concreto.
Nelle sue parole emerge la volontà di non limitarsi alla constatazione del disagio – le file nei bar, i bagni sovraccarichi, l’assenza di strutture dedicate – ma di arrivare a una risposta organizzata, pensata per una città che vuole ospitare sempre più persone senza lasciare scoperti aspetti essenziali della quotidianità.
Servizi igienici come parte dell’accoglienza e dell’immagine di Trieste
Il discorso sui bagni pubblici si collega naturalmente alla narrazione più ampia che Dipiazza ha costruito in diretta: una Trieste che si riempie di turisti, che viene scelta come meta, che offre luci spettacolari sul canale, mercatini affollati e vie addobbate. In una città così, i servizi igienici non sono un dettaglio tecnico, ma un tassello fondamentale dell’accoglienza.
Un visitatore che deve restare a lungo in fila per il bagno rischia di associare alla città un ricordo negativo, a prescindere dalla bellezza delle luminarie o dall’atmosfera dei mercatini. Al contrario, prevedere luoghi adeguati per rispondere a questo bisogno significa fare un passo in più verso un modello di città realmente ospitale, in cui il benessere di chi arriva è curato nei dettagli.
La promessa di lavorare su questo fronte, condividendo il progetto con gli uffici già dal giorno successivo, va letta nel solco della mentalità da amministratore pratico che il sindaco ha rivendicato più volte nella stessa diretta: individuare il problema, cercare una soluzione concreta e provare a metterla in campo nel più breve tempo possibile.
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