Fase due: come stanno lavorando i ristoranti e le agenzie immobiliari? (VIDEO-SERVIZIO)

A qualche giorno dalla ripresa delle attività commerciali sono tante le realtà triestine che si sono viste costrette a notevoli tagli dell’organico, alcune riescono ad assicurare il 40% dell’accoglienza al cliente, altre addirittura meno. Coloro i quali hanno avuto la fortuna di poter ampliare i propri spazi esterni comunque lavorano a regime ridotto e solo grazie alla bella stagione, per i ristoranti del centro sembra che il trend sia quello che non solo li vede costretti a tagli di personale, ma che anche non permette ai gestori di tornare al 100% della capacità. Nonostante questo, ampliamento del dehors e tagli sembrano per ora «l’unica soluzione per poter sopravvivere». Lo spirito riscontrato nelle vie della movida lo scorso week-end non è percepito ovunque, chi può si reca al ristorante per sostenere l’attività di fiducia, ma il morale «non è dei migliori». 

 

Diverso il discorso per il comparto immobiliare che sembra non registrare variazioni per quanto riguarda la locazione o la compravendita. Un’incognita importante rimane quella legata alla ripartenza delle università e di conseguenza agli affitti studenteschi; indicazioni a riguardo ancora non ce ne sono, gli addetti ai lavori liquidano la questione con un’ormai sempre più spesso ripetuto «si vedrà». Il mercato immobiliare, che ha visto un breve arresto durante la prima fase del lockdown, è a regime «ormai da Pasqua, il mercato ha tenuto. La gente continua a cercare casa». Rimane il problema legato alla chiusura dei confini regionali, che ferma il mercato da fuori regione, per il quale si augura lo sblocco al 3 Giugno.

 

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