Auto da sogno, civiltà da incubo: la foto della Ferrari ferma in mezzo alla corsia in piazza Venezia

Auto da sogno, civiltà da incubo: la foto della Ferrari ferma in mezzo alla corsia in piazza Venezia

È bastata una foto scattata nella prima serata di venerdì 18 luglio 2025 a piazza Venezia, cuore pulsante del centro triestino, per scatenare un’ondata di commenti indignati. L’immagine ritrae una Ferrari spider rossa, parcheggiata in piena carreggiata, di traverso e senza alcun riguardo per la circolazione o per il passaggio pedonale.

La scena, surreale, ha colpito una cittadina triestina che ha pubblicato la foto sui social con un commento tagliente, ripetuto tre volte: “Ti pare il modo che si possa posteggiare?”. In pochi minuti il post è diventato virale, raccogliendo like, condivisioni e – soprattutto – commenti indignati.

Una supercar in bella vista, ma al posto sbagliato

L’auto di lusso, parcheggiata nel bel mezzo della strada, sulle strisce pedonali, sembrava messa appositamente in mostra, ma a scapito del buon senso e delle regole del codice della strada. Le ruote anteriori risultavano invadere l’incrocio con il marciapiede, ostacolando anche i motorini posteggiati correttamente e creando potenziali rischi per il traffico.

“Scene che ti aspetteresti a Montecarlo, non a Trieste – e comunque sarebbero fuori luogo anche lì”, ha scritto un utente. “Non è una vetrina, è una città: non si parcheggia così”, commenta un altro.

Indignazione dei residenti e richiesta di controlli

L’episodio riaccende il dibattito sui comportamenti arroganti di alcuni automobilisti, spesso alla guida di veicoli ad alte prestazioni, che approfittano della visibilità del centro cittadino per mettere in mostra l’auto, incuranti delle regole o del fastidio arrecato.

Diversi residenti chiedono maggiore presenza della Polizia Locale, specie nelle ore serali e nei weekend, quando le vie centrali si popolano di turisti, giovani e veicoli di ogni tipo. “Un’auto così messa in mezzo alla strada è un pericolo, oltre che un insulto al senso civico”, scrive una lettrice.