Anziani rischiano di rimanere senza badanti a causa del Green Pass

Moltissimi gli anziani, spesso con fragilità, non autosufficienti, che dal 15 ottobre rischiano di rimanere senza un aiuto. È il caso che comprende soprattutto le famiglie di Trieste, dove molte badanti provengono dai paesi dell'Est - serbe e rumene nella maggior parte dei casi - e non sono vaccinate, o non vogliono farlo. In Romania, ad esempio, la percentuale di vaccini è tra le più basse, pari al 28 %, con terapie intensive di nuovo piene e decessi in aumento. Il controllo del Green pass spetta alla famiglia poichè si tratta di un rapporto di lavoro diretto. Anche le agenzie che agevolano l'incontro fra domanda e offerta, come la Cooperativa Amico, si trovano in difficoltà. Alcuni operatori - attorno al 10% - non risultano vaccinati e ormai le prenotazioni per i tamponi in farmacia risultano esaurite. Su 200 rapporti di lavoro seguiti dalla Cooperativa 15 badanti non hanno il Green pass, 5 hanno chiesto di essere licenziate per avere la disoccupazione, 6 invece hanno deciso di tornare nel loro paese, mentre 2 si sottopongono a tampone e 2 sono ancora in trattativa con la famiglia, cioè aspettano di vedere cosa succede. Tutto questo comprende contratti di lavoro regolari, ma è un problema che coinvolge anche chi ha ricevuto la somministrazione di vaccini che non sono riconosciuti dall'Agenzia europea del farmaco, ad esempio lo Sputnik, e quindi si trovano senza certificazione. Lo scenario futuro riguarda inevitabilmente un cambio nella figura del badante, prospettando una formazione di migranti afghani e pakistani.