ASUGI, riduzione degli eventi cardiovascolari associata all'uso dei farmaci ipoglicemizzanti più nuovi

Pubblicato su Sanità 24 – Il Sole 24 Ore il contributo di ASUGI allo studio relativo alla valutazione delle terapie ipoglicemizzanti al fine di utilizzare i dati sanitari a supporto del processo decisionale.  Hanno partecipato: il Direttore Sanitario, dott. Andrea Longanesi, il Direttore della SCAF, dott. Paolo Schincariol e il dott. Stefano Palcic, ideatore e sperimentatore principale dello studio, Dirigente farmacista presso la SC Assistenza Farmaceutica - referente ASUGI per le attività farmaceutiche con i MMG e PLS e componente del gruppo tecnico regionale sulla distribuzione per conto dei medicinali.

L'esperienza è partita dalla considerazione che ASUGI aveva un consumo di farmaci ipoglicemizzanti per il diabete più nuovi (DPP-4i, SGLT2 e GLP-1) più elevato della media regionale e risultava importante capire se le maggiori risorse impiegate permettevano un maggior ritorno in termini di outcome terapeutici, riduzione ospedalizzazioni e costi inerenti e riduzione dell'uso di ausili per la misurazione della glicemia.

Si è quindi reso necessario comprendere se l’investimento di risorse economiche fosse almeno giustificato dalla riduzione di eventi cardiovascolari (infarto miocardico, ictus, malattia cardiovascolare periferica) a cui sono maggiormente soggetti i pazienti con diabete di tipo2, da un effetto positivo sulle ospedalizzazioni e quindi sulla diminuzione del consumo delle risorse sanitarie e relativi costi.

Il dato emerso, ritenuto di particolare interesse, è che in ASUGI è stata evidenziata una riduzione degli eventi cardiovascolari associata all'uso dei farmaci ipoglicemizzanti più nuovi. Tali risultati si sono confermati all’analisi multivariata secondo cui, rispetto alla categoria di riferimento delle sulfaniluree, il rischio di MACE è stato del 16% inferiore per il gruppo in trattamento con DPP-4, del 24% inferiore per i soggetti con SGTL-2 e del 27% inferiore per i soggetti in trattamento con GLP-1. In aggiunta alla riduzione dei ricoveri e dei relativi costi associati, in ASUGI si è registrata una riduzione del 5% circa dell'uso degli ausili per l'automonitoraggio glicemico nei pazienti trattati con i medicinali più nuovi. 

 

 

Complessivamente ASUGI ha permesso ai soggetti diabetici, in cui è appropriato l'uso di questi farmaci, di ridurre gli eventi cardiovascolari che si possono verificare nei soggetti diabetici e di fornire loro le migliori cure possibili in accordi coi criteri dell'Agenzia Italiana del Farmaco.

L'esperienza dimostra come sia possibile offrire ai cittadini le migliori cure e coniugare l'uso delle terapie innovative con la sostenibilità.

D'altro canto la riduzione delle ospedalizzazioni assume particolare importanza in un momento di pandemia come questo in cui gli ospedali sono impegnati con la gestione dei pazienti COVID-19.

Lo studio ha destato l'interesse delle principali Società scientifiche nazionali della diabetologia e della Farmacia Ospedaliera e dei Servizi farmaceutici, oltre che di alcune Università italiane e potrebbe essere replicato su base multiregionale per ottenere ulteriori dati a supporto del miglioramento dell'appropriatezza prescrittiva e della massimizzazione degli esiti clinici dei pazienti con diabete.