Giorno del Ricordo, Camber: «Red Land in prima serata contribuirà alla memoria sull'esodo»

“Trasmettere in prima serata l'8 febbraio su RAI3 la tragica storia di Norma Cossetto, studentessa italiana trucidata dai partigiani jugoslavi nel 1943, a ridosso delle celebrazioni legate al Giorno del Ricordo, contribuirà a far conoscere l’orrore e la violenza subìta dagli italiani dell' Istria, di Fiume, della Venezia Giulia e della Dalmazia, vittime innocenti della feroce pulizia etnica perpetrata da Tito, che seminò dolore e morte nelle Foibe, costringendo intere comunità all’esodo forzato dalle terre natìe”.

A dirlo è il consigliere regionale di Forza Italia, Piero Camber, che aggiunge: “Red Land – Rosso Istria è una lezione di storia, un’occasione per comprendere una verità ancora poco diffusa e persino periodicamente vilmente negata. Ne è prova l’infelice commento siglato da un docente universitario dell'ateneo triestino, un giurista genovese di filosofia del diritto, nel biglietto di invito diffuso in occasione di un convegno patrocinato dall'università stessa, nell’ambito della settimana della Memoria”.

“Uno scritto infelice e inopportuno, modificato poi dall'università di Trieste, nel quale il professore – spiega Camber - augurava la censura della pellicola da parte della RAI perché, a suo dire, Red Land non sarebbe altro che una disneyzzazione della memoria, una sorta di film western ambientato in Istria”.

“Esternazioni improvvide e certamente parziali – conclude Camber – che confermano come siano ancora vivi pericolosi pregiudizi ideologici, che negando verità oggettive, non fanno altro che minare il processo di ricostruzione di una memoria collettiva e pienamente condivisa. Sono affermazioni che feriscono e offendono tutti coloro che, senza dimenticare, hanno scelto la via della verità e quindi della riconciliazione.

Un comportamento da stigmatizzare, purtroppo ripetutosi anche oggi in Consiglio regionale dove, durante la commemorazione in Aula del Giorno del Ricordo, il consigliere del Pd che rappresenta l'Unione Slovena non ha voluto partecipare.

Bisogna sempre imparare dalla storia per non ripetere mai più gli orrori del passato”.