Festival Viktor Ullmann, mercoledì l'Orchestra Abimà con la Civica Orchestra a fiati G. Verdi

Il tredicesimo e ultimo appuntamento della seconda parte della V edizione del Festival Viktor Ullmann – rassegna dedicata, unica in Europa, alla musica concentrazionaria, degenerata e dell'esilio - proporrà mercoledì 13 febbraio al Nuovo Teatro Comunale di Gradisca d’Isonzo un concerto che avrà per protagoniste l'Orchestra Abimà e la Civica Orchestra a fiati G. Verdi di Trieste dirette dal M° Davide Casali.

Verranno eseguite musiche di F. Schreker A. Finzi, M. Lavry, K. Sonnenfeld e V. Levi.

“Quello del 13 febbraio – rileva il direttore artistico della rassega e presidente dell’associazione promotrice, Davide Casali – sarà un appuntamento veramente importante con musica di altissimo livello: si potranno ascoltare musiche di autori “concentrazionari”, “degenerati” e dell’”esilio” bellissime di rara esecuzione ma che ad ogni ascolto vengono considerate di altissimo livello, come la Sinfonia in la minore di F. Schreker che rappresenta un’opera di altissimo livello musicale. Verrà eseguito anche un brano per archi dell’ebreo triestino Vito Levi compositore di altissimo livello espulso dal Conservatorio di Trieste dove insegnava a causa delle leggi razziali”.

Organizzato dall’Associazione Musica Libera di Trieste, il Festival Ullmann è l’unico in Europa dedicato alla musica concentrazionaria (così definita perché composta nei campi di concentramento e nei ghetti), alla musica degenerata (la musica proibita nella Germania nazista e nell’Italia fascista perché ritenuta decadente e dannosa) e alla musica d’esilio. L’intento del festival è riscoprire quelle pagine musicali per far rivivere il genio creativo dei loro compositori e riflettere sulla Shoah da un diverso punto di osservazione.

Il concerto è organizzato con la collaborazione del Comune di Gradisca d’Isonzo area Cultura e con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Ingresso libero e gratuito.

Franz Shreker, compositore di origine austrica, era molto rinomato come insegnante. Molta della sua produzione musicale era programmata in Austria, ma già dagli anni '20 fu proibita per via dell'intolleranza nei confronti degli ebrei.

Aldo Finzi, autore dell'area milanese e grande compositore, vinse nel 1937 un concorso alla scala di Milano per un'opera lirica che però non venne mai eseguita a causa delle leggi razziali emanate nel 1938 in Italia.

Marc Lavry, musicista originario di Riga, dovette scappare per motivi razziali attorno agli anni '40 e si trasferì in Israele, dove divenne una dei compositori più importanti. L'orchestra Abimà ha appena pubblicato un cd della collana “Vivere in musica” con alcune delle sue composizioni registrate per la prima volta in Europa.

Kurt Sonnenfeld, compositore italo-austriaco molto prolifico, venne arrestato a Milano in conseguenza delle leggi razziali e mandato nel campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia, in Calabria, dove gli internati potevano svolgere anche attività musicali.

Vito Levi, compositore ebreo triestino, insegnava composizione e storia della musica al Conservatorio di Trieste da cui venne espulso a causa delle leggi razziali. Per scappare dai tedeschi si nascose a Venezia riuscendo a salvarsi. Musicista molto prolifico, è considerato uno dei compositori più importanti in regione.