"Disobbedisco", inaugurata con grande successo la mostra su D'Annunzio (FOTO)

“Lottare contro ogni pregiudizio, per poter cambiare e far progredire il mondo e noi stessi. Anche sapendo porsi in controtendenza, sapendo disobbedire quando necessario e proporre modelli del tutto inediti e controcorrente. Come volle fare Gabriele D'Annunzio a Fiume, con la sua “Reggenza” basata, secondo i principi rivoluzionari iscritti nella sua Carta del Carnaro, su visioni di società e di vita civile contestatarie e completamente opposte alla comune morale 'normale' dell'epoca”. In questi termini Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione “Il Vittoriale degli Italiani” e curatore dell'esposizione, e l'Assessore comunale alla Cultura Giorgio Rossi nel suo intenso intervento di apertura hanno comunemente delineato tutto il “senso” più autentico e profondo della nuova grande mostra “Disobbedisco. La rivoluzione di d'Annunzio a Fiume 1919-1920” aperta al Salone degli Incanti (l'ex Pescheria, sulle Rive di Trieste), alla presenza del Sindaco Roberto Dipiazza e di Paolo Santangelo Segretario generale della Fondazione CrTrieste che ha fornito un importante contributo alla realizzazione di questo nuovo significativo evento culturale che caratterizzerà l'intera estate triestina e l'autunno fino a inizio novembre (la chiusura è prevista nella data fortemente simbolica del 3 Novembre che, come noto, segnò lo sbarco delle truppe italiane a Trieste e la fine della 1° Guerra mondiale, n.d.r.). La mostra, inserita in un originale “contenitore” che vuole proporsi quasi come l'interno di un sommergibile o l'involucro di un aeromobile, comunque come un “percorso blindato” dai richiami militari, segue un percorso espositivo che si sviluppa attraverso cinque principali tematiche: identità di confine, irredentismo e imprese eroiche, rivoluzione artistica, rivoluzione sociale e infine emancipazione giovanile, soprattutto femminile. Ha introdotto l'odierna presentazione l'Assessore comunale alla Cultura Giorgio Rossi osservando come si tratti di “una mostra straordinaria – e tra l'altro accompagnata da un bellissimo catalogo – dalla quale emerge forte il tema della ricerca della felicità da parte dell'uomo contemporaneo, in questo caso emblematicamente rappresentato dalla personalità eccezionale di Gabriele D'Annunzio, il quale postula e cerca di tradurre in realtà, tramite l'Impresa di Fiume, anche una sorta di nuova “felicità sociale”, non solo individuale. A scuola abbiamo imparato molto del D'Annunzio poeta, certamente un grande in questo campo – ha proseguito Giorgio Rossi – ma nulla ci è stato mai invece detto del D'Annunzio sognatore di una nuova realtà utopica, con l'idea di vivere la vita appieno e fino in fondo, portando pure, in tal senso, un messaggio rivoluzionario di pace e fratellanza fra tutte le persone, e tutti i popoli e classi sociali.” “Ed è proprio sulla necessità condivisa di riscoprire “questo” D'Annunzio e di approfondire questi temi - oltre che grazie a un bellissimo feeling umano reciproco - che ci siamo subito ritrovati con un Giordano Bruno Guerri più che deciso a portare avanti questa necessaria “rilettura” del “Poeta Soldato” al di là degli schematismi troppo facili e di comodo. Una rilettura – ha concluso Rossi – che è giusto e opportuno proporre alla riflessione di una società che, nonostante notevoli progressi, ancora oggi forse non desidera davvero crescere del tutto!...” Nel suo saluto, il Sindaco Roberto Dipiazza ha dal canto suo voluto ricordare come l'idea di organizzare a Trieste una mostra sui 100 anni della “Marcia su Fiume” sia sorta, circa un anno fa, da un proficuo incontro al Vittoriale con il presidente Giordano Bruno Guerri - “un Vittoriale, tra l'altro, da lui stupendamente trasformato e ravvivato”, ha sottolineato Dipiazza -. “E ciò nell'intento, che abbiamo condiviso, di poter riscoprire un episodio fondamentale della storia del ‘900 “ricollocandolo” in una più giusta prospettiva, attraverso un racconto corretto, chiaro e libero da fantasmi propagandistici, da poter avviare proprio qui a Trieste, città che con Venezia fu il centro strategico dell'Impresa fiumana, ma anche città, oggi, sempre più vivace, in fase di crescita e aperta a una grande, crescente collaborazione con i Paesi vicini, in primis con Slovenia e Croazia, approfondendo forme di collaborazione già molto attive sul piano culturale, seguendo il filo di un dialogo già emblematicamente stabilito con il Concerto dell'Amicizia del 13 luglio 2010 in piazza dell'Unità alla presenza dei Presidenti delle tre Repubbliche, e che dovrà presto conoscere delle ulteriori importanti tappe”. Il Sindaco Dipiazza ha quindi ringraziato “tutti coloro, come la Fondazione CrTrieste e la Trieste Trasporti, che hanno fatto sì che si potesse realizzare questa bella e interessante mostra, rispetto alla quale – ha rimarcato – alcune polemiche sono davvero senza senso e fuori luogo, come quella sulla statua del “Vate” che – ha riconfermato – troverà una valida collocazione in piazza della Borsa, essendo un omaggio a un grande Poeta e a un grande Italiano, oltre che un nuovo motivo di attrazione per la nostra città.” Il presidente Giordano Bruno Guerri ha ribadito l'intento fondamentale, innanzitutto per la verità storica, di “giungere a modificare un'idea consolidata ma errata su ciò che fu veramente l'Impresa di Fiume: ovvero un esperimento rivoluzionario e libertario, anticipatore di ben altre correnti ideali e politiche del nostro tempo e non un'”impresa fascista”, come cercò di far credere, “pro domo sua”, per tutti gli anni successivi, Mussolini, poi avallato in ciò purtroppo anche dall'Italia democratica e repubblicana, mentre solo gli storici, a partire da De Felice, iniziarono a proporre una necessaria revisione di questo ormai luogo comune. “Confido – ha concluso Giordano Bruno Guerri – che questa mostra, nuova di zecca e ideata apposta per Trieste, assieme ai testi che la accompagnano, possa dare un definitivo contributo chiarificatorio.” Dopo aver spiegato alcuni particolari aspetti che emergono nell'esposizione, tra cui la passione di D'Annunzio per la raccolta, ovunque, di cimeli e reperti e l'amore per i profumi – motivo per cui anche nella sede della mostra saranno di tanto in tanto diffusi degli aromi attinenti allo “Chanel n. 5” da lui prediletto -, Giordano Bruno Guerri ha chiuso sottolineando che “Un popolo che non conosce la propria storia è come un individuo che non sa nulla della sua.” Sono seguiti una prima pre-view dell'esposizione, guidata dallo stesso Guerri, e quindi l'apertura al pubblico. La mostra, prodotta da “Contemplazioni – L'impresa della cultura”, sarà visitabile, come detto, fino al 3 novembre 2019, con orario da martedì a domenica dalle 10 alle 20, chiusa il lunedì; con aperture straordinarie previste per il 15 agosto e il 1 novembre; biglietto d'ingresso 6 Euro, ridotto 4 Euro (per i visitatori con più di 65 anni, per i giovani dai 20 ai 26 anni e per varie altre categorie), mentre l'ingresso sarà gratuito per bambini e ragazzi fino ai 19 anni. Visite guidate gratuite saranno effettuate ogni domenica: alle ore 10.30 in lingua italiana; alle 11.45 in lingua inglese. Massimo 15 persone per gruppo. Gradita la prenotazione (posta: expescheria@gmail.com – tel. 040-3226862).  Ulteriori informazioni sul sito ufficiale www.dannunzioatrieste.it. [gallery ids="52851,52850,52849,52848,52847,52846,52845,52844,52843,52842,52841,52840,52839,52838,52837"]