Chiusura centro diurno via Udine, OpenFvg-Pd: «Progetto assurdo e vergognoso»

«Pensare di chiudere il centro diurno di Via Udine è un progetto assurdo e vergognoso, teso a togliere un importante punto di appoggio per i "senza fissa dimora", sia italiani che stranieri e a colpire vilmente le persone deboli e in difficoltà». Lo rileva Sabrina Morena, consigliere comunale di OpenFvg. «Non è bastato - sottolinea -  finire su tutte le pagine dei giornali nazionali e internazionali perché un assessore aveva gettato via una coperta a un clochard? La giunta deve continuare a colpire i "senza tetto" e i migranti e far sì che Trieste nota al mondo come la "città degli orrori" dove l'amministrazione schiaccia i più deboli?» «Evidentemente - riferisce il Pd di Trieste - il governo della città è ormai in mano alla Lega il cui scopo principale è quello di togliere a mano a mano sempre più diritti alle persone, dimenticando invece di amministrare degnamente la città che resta sporca, disordinata, con enormi problemi occupazionali, senza un progetto per il futuro.  «Molta propaganda irresponsabile e il solito “benaltrismo”: questo ci appare oggi la scelta dell’amministrazione di chiudere il Centro diurno di via Udine. Per fare qualcosa “per i giovani” non è certo necessario smantellare una struttura molto importante della nostra città, luogo di approdo temporaneo e ristoro che offre da anni una doccia, un caffè, qualche ora al caldo d’inverno a tanti fragili e senza dimora, italiani, comunitari ed extracomunitari». «Indebolire la rete della solidarietà – fa notare la segretaria Pd Famulari – non risolve certo il problema, anzi rende più insicura la città, nelle cui vie inevitabilmente si riverserà chi oggi bussa alla porta di via Udine». Il consigliere regionale Russo lancia un appello: «confidiamo che l’assessore Grilli, di cui conosciamo la sensibilità per le esigenze dei più deboli, non si pieghi alle scelte propagandistiche della Lega e intervenga a evitare che venga vanificato l’enorme lavoro dei tanti operatori e dei volontari della Comunità di San Martino al Campo». .