Dottorato in ingegneria ambientale-civile, il Comune finanzia una borsa di studio

E' stata sottoscritta nel Municipio di Trieste una innovativa Convenzione tra il Comune e il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell'Università mediante la quale sarà attivata e finanziata da parte dello stesso Comune una borsa di studio triennale per il dottorato di ricerca in Ingegneria ambientale-civile e Architettura vertente sul tema “Studio di metodi e strumenti per la digitalizzazione dei processi nella gestione delle Opere Pubbliche e la rifunzionalizzazione del patrimonio edilizio e storico di proprietà del Comune di Trieste”.

 A presentare la significativa iniziativa e quindi a siglare l'intesa sono intervenuti l'Assessore comunale ai Lavori Pubblici Elisa Lodi, il Direttore della stessa Area Lavori Pubblici, Finanza di Progetto e Partenariati del Comune Enrico Conte e il Direttore del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell'Università prof.ssa Ilaria Garofolo.

“Un'iniziativa che – ha introdotto l'Assessore Lodi - costituisce una novità assoluta in questo settore, resa possibile anche dalla recente disciplina del nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 50/2016) che, all'art.113, prevede che una quota di risorse economiche destinate agli appalti sia utilizzata per la costituzione di un “fondo per l'innovazione e la ricerca”, il quale può venir utilizzato, oltre che per l'acquisto da parte dell'Ente di beni, strumentazioni e tecnologie per l'innovazione, anche per lo svolgimento di dottorati di ricerca di alta qualificazione nel settore dei contratti pubblici previa sottoscrizione di apposite convenzioni con le Università e gli istituti scolastici superiori.”

Un'opportunità questa davvero molto interessante di cui – ha sottolineato la Lodi – il Comune e gli Uffici dell'Area Lavori Pubblici hanno voluto intelligentemente e sollecitamente approfittare, non appena approvato dalla Giunta Municipale, nel maggio scorso, sulla base di un importante accordo con le organizzazioni sindacali dell'Ente, l'indispensabile “Regolamento per gli incentivi per funzioni tecniche” anch'esso discendente dal Decreto Legislativo 50/2016 per il nuovo Codice dei Contratti”.

“Certamente l'odierna Convenzione – ha osservato ancora l'Assessore Elisa Lodi - si inserisce nel solco della già avviata e ben consolidata prassi di collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria e Architettura della nostra Università, concretatasi con numerosi tirocini formativi e tesi sperimentali, a beneficio degli studenti – e più ampiamente alla vasta collaborazione in atto tra il Comune e i diversi Enti scientifici e di Ricerca del “Sistema Trieste”, tra i quali la stessa l'Università -, ma in effetti l'attivazione di questa Borsa di studio, così peculiare e innovativa, costituisce una novità rilevante”.

In merito ai contenuti specifici dell'accordo, il Direttore dell'Area Lavori Pubblici dott. Enrico Conte ha spiegato come il percorso formativo concordato con l'Università per focalizzare lo “Studio di metodi e strumenti per la digitalizzazione dei processi nella gestione delle Opere Pubbliche e la rifunzionalizzazione del patrimonio edilizio storico di proprietà del Comune di Trieste” rappresenti per molti aspetti un tema di prioritario interesse e piena attualità per l'Area Lavori Pubblici del Comune in quanto direttamente connesso con l'”entrata in scena” del cosiddetto “BIM” (Building information modelling), ovvero dei nuovi metodi e strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, utilizzabili, ai sensi delle nuove normative del settore, per le nuove opere, ma anche per interventi di recupero, riqualificazione o varianti complesse, ma soltanto da parte delle “Stazioni Appaltanti” dotate di personale adeguatamente formato.

A sua volta poi l'utilizzo di tali metodologie va a costituire un significativo parametro di valutazione dei requisiti premianti per la “Qualificazione delle Stazioni Appaltanti”, di cui all’articolo 38 del citato nuovo Codice dei Contratti Pubblici.

Tutti motivi per i quali – ha spiegato ancora Conte – si può ben capire l'alto interesse del Comune, maggiore “stazione appaltante” di opere pubbliche della nostra provincia, per innovazioni e collaborazioni in merito con le “forze fresche e nuove” della città, come quella prefigurata e oggi sottoscritta a beneficio dei nostri giovani laureati in Ingegneria e Architettura.

Ma c'è anche di più. Poichè non deve venir trascurato il fatto che gradualmente l'uso di tali nuove metodologie elettroniche per una più avanzata ed efficace gestione delle opere pubbliche diverrà obbligatorio, secondo le direttive e le tempistiche dettate dal Decreto Ministeriale del MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) numero 560 del 1/12/2017. Già a partire dal 1 gennaio 2019, infatti, l'uso del suddetto BIM (Building information modelling) sarà indispensabile per i lavori complessi di maggiore spesa (con importo base di gara pari o superiore a 100 milioni di Euro), ma poi, via via, anche per le opere con costi relativamente più bassi, fino ad arrivare al 1 gennaio 2025 quando scatterà l'obbligo di modellazione elettronica per tutte le nuove opere con importo base di gara inferiore a 1 milione di Euro.

Chiaramente illustrato con ciò l'interesse del Comune per questi sviluppi e per il progressivo inserimento di queste metodologie e di personale con dimestichezza e adeguata formazione in tal senso, è toccato infine alla Direttrice del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell'Università prof.ssa Ilaria Garofolo esprimere la più ampia soddisfazione dell'Ateneo per l'organizzazione di questa borsa di studio triennale di dottorato che sarà – ha detto - “un'occasione di collaborazione preziosa sia per il Comune che per l'Università”.

Affermazione che ha offerto al dottor Conte l'”assist” per invitare anche altri Dipartimenti del nostro Ateneo “ad ancor maggiormente correlarsi con il Comune per analoghe iniziative in altri settori dell'Amministrazione, poiché abbiamo bisogno di queste giovani professionalità”.

La Convenzione oggi sottoscritta comporterà – come detto a carico del Comune, presso i cui Uffici i dottorandi svolgeranno prevalentemente l'attività prevista dal percorso formativo, nell'ambito delle già dette tematiche di interesse del Comune stesso -  una spesa complessiva per il triennio 2018-2020 pari a Euro 59.602,52, così ripartita: una prima quota di Euro 18.844,62 nel 2018, le restanti due quote, ognuna pari a Euro 20.378,95, nel 2019 e nel 2020.