Antonella Grim, (Pd): «Totalitarismi provocano tragedie»

Nell'anniversario della fine dell'occupazione titina di Trieste, il mio auspicio è che noi triestini di ogni lingua riusciamo a fare memoria attiva delle tragedie che i totalitarismi hanno provocato in questo lembo di terra, e che dal ricordo e dalla pietà nascano comprensione per il presente e monito per il futuro. Alimentare i rancori dei nostri padri è una fatica estenuante, utile solo a chi ne ha bisogno per accreditare un'identità che altrimenti non trova ragione di esistere”. Lo afferma la consigliera comunale Antonella Grim, in occasione del 74/o anniversario della liberazione di Trieste dall'occupazione jugoslava che, iniziata il 1 maggio 1945, proseguì per i successivi 42 giorni.

“Furono giorni durissimi – ricorda Grim - con la rivoluzione comunista di Tito che si assestava e faceva piazza pulita di tutti gli oppositori: italiani sparivano a Trieste mentre nella vicina foresta di Kocevje le fosse comuni si riempivano di sloveni, croati, serbi”.

“Di rado si rammenta che nella città contesa tra i due blocchi – aggiunge Grim - fu impedito ai triestini di partecipare al referendum per scegliere la Repubblica e all’elezione dei componenti dell’assemblea costituente. E troppo spesso si dimentica che, come inciso sulla targa posta dall’amministrazione Cosolini, dopo l’occupazione nazifascista e quella titina si aprì una lunga e difficile fase di attesa per riconquistare libertà e democrazia”.