Violenza domestica, protocollo per gestione dei rapporti padri-figli nei casi di separazione

E' stato siglato ieri, nella sede dell'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Trieste, un protocollo che mira a tutelare i minori coinvolti in situazioni di separazione conflittuale e/o di violenza assistita. La violenza di genere è un fenomeno diffuso, ancorché sottovalutato, nonostante metta a rischio la salute psico-fisica e, in taluni casi, la vita stessa delle donne, e, non di meno, quando siano direttamente o indirettamente coinvolti, anche la salute psico-fisica di bambine/i e ragazze/i e, con ciò, il loro diritto a crescere in serenità. Questo protocollo operativo, frutto di un lungo lavoro di concertazione cui hanno partecipato l'Ambito Triestino, l'Ambito Carso Giuliano, il GOAP, l'ASUITs e l'Associazione Interpares,               ha l'obiettivo generale di rafforzare le misure a sostegno delle vittime di violenza in genere e dei loro figli, in un'ottica non solo di assistenza ma di empowerment femminile, e l'obiettivo particolare di potenziare, integrare e coordinare la rete dei servizi dedicati. Le linee guida tengono conto della complessa condizione di una donna che decide di porre fine a una relazione violenta: condizione che necessita di interventi flessibili, tempestivi e coordinati fin dal primo ingresso nelle case rifugio, insieme al/ai minore/minori, che trasformino il periodo di permanenza nelle strutture protette, spesso percepito dalle donne come “tempo di attesa”, in un tempo attivo, in cui iniziare a  riprogettare il proprio futuro. Se l'allontanamento del minore di età da una situazione di violenza domestica è senz'altro un prerequisito fondamentale per garantirgli la necessaria protezione,  dal momento in cui viene accolto insieme alla madre nelle case rifugio si apre un tempo di incertezza, un “tempo di sospensione” per così dire,  caratterizzato dalla mancanza temporanea di un provvedimento delle Autorità giudiziarie, il che rallenta o impedisce la strutturazione di interventi protettivi e riparativi adeguati per bambini vittime di violenza assistita e/o diretta, interventi tanto più urgenti quanto più la/il minore manifesti disagio e/o riveli, o abbia rivelate, violenze assistite e/o subite. Le linee guida siglate ieri hanno proprio la finalità di intervenire in questo tempo sospeso,  disciplinando una prassi operativa condivisa fra i soggetti competenti alla presa in carico della situazione, che preveda specifiche procedure di intervento, definendo gli impegni e le attività specifiche da porre in atto da parte di ciascuno di detti soggetti. Prevedono inoltre la possibilità per gli uomini presunti maltrattanti di accedere ai percorsi offerti dall'Associazione Interpares, avviando un percorso di riconoscimento dei comportamenti violenti e delle loro cause  e promuovendo l'apprendimento di nuove modalità di gestione delle relazioni di coppia e genitoriali. Presenti ieri, per la firma del protocollo, i vertici degli Enti aderenti: per l'Ambito Triestino l'Assessore Carlo Grilli, per l'Ambito Carso Giuliano l'Assessore del Comune di Muggia Luca Gandini e la Consigliera comunale del Comune di Duino Aurisina Annalisa D'Errico,                           per l'Associazione G.O.A.P. di Trieste la Presidente Francesca Maur,  per le Strutture Complesse Tutela Salute Bambini Adolescenti Donne Famiglie dell'ASUITs il Vicecommissario Straordinario per l'Area Sociosanitaria Mara Pellizzari, per l'Associazione Interpares di Trieste il  Vicepresidente Paolo Di Nisio.