“Vecchie carte, nuove ricerche”: se ne parla lunedì all'Auditorium del museo Revoltella

In occasione dell’Anno europeo del patrimonio culturale, lunedì 5 novembre alle ore 17, all’Auditorium Marco Sofianopulo del Museo Revoltella, il Dipartimento di Studi Umanistici e il Centro di documentazione Europea (CDE) dell’Università di Trieste, in collaborazione con il Comune di Trieste, presentano l’incontro dal titolo Vecchie carte, nuove ricerche. Letture e narrazioni dall’Archivio degli scrittori e della cultura regionale.

Il patrimonio e l’attività dell’Archivio costituiscono una delle istituzioni di maggior prestigio all’interno del Sistema Museale dell’Università di Trieste. A parlare della sua storia, delle collezioni e del rapporto con gli studiosi che da tutto il mondo giungono per studiarne i materiali, saranno il fondatore Elvio Guagnini, Nicoletta Zanni, curatrice della sezione iconografica e Pedro Luis Ladrón de Guevara docente di letteratura all’Università di Murcia che parlerà di “Gli archivi: monumenti invisibili”. L’incontro sarà introdotto da Elisabetta Vezzosi, direttrice del Dipartimento di Studi Umanistici e sarà condotta da Paolo Quazzolo, coordinatore scientifico del Sistema Museale di Ateneo.

L’attrice Elke Burul leggerà alcuni brani, tratti da testi conservati nell’Archivio, in cui si parla di Europa, della sua storia e degli ideali che l’hanno costituita, attraverso le narrazioni di autori quali Francesco Burdin (La frontiera rovesciata, lirica sulla sua infanzia con i suoi continui spostamenti, dal Collio a Mostar, da Trieste a Graz, alla guerra di Galizia; Frammenti di un mondo in bilico, un aforisma in cui si parla dell'Europa, reduce da due guerre e divisa), Giorgio Voghera (Gli anni della psicanalisi, come la letteratura italiana sia andata via via europeizzandosi), Biagio Marin / Giorgio Voghera (Un dialogo, lettera di Voghera a Marin a proposito di Virgilio Giotti / lettera di Marin a Voghera sugli anni fiorentini e su Giotti), Biagio Marin (Considerazioni sui problemi del mio tempo e appunti vari, pagina di diario in cui riflette sugli elementi e gli ideali che costituiscono l'Europa), Dario de Tuoni ( Sul Montello, lirica del 1918 sulla fine della guerra)

Uno slideshow con immagini di documenti e opere iconografiche dell’Archivio accompagnerà tutto l’incontro.

L’ingresso alla manifestazione è libero, fino a esaurimento dei posti disponibili

L’iniziativa si inserisce nel progetto “Popoli, culture e tradizioni: un patrimonio comune dell’Europa del futuro” della rete nazionale dei Centri di documentazione europea per l’Anno europeo del patrimonio culturale ed è realizzata con il contributo finanziario della Rappresentanza in Italia della Commissione europea

L’Archivio, sorto nel 1992 per iniziativa di Elvio Guagnini, docente di letteratura italiana dell’Università triestina e di un gruppo di docenti dell’allora Facoltà di Lettere, ha accolto lasciti e donazioni provenienti da alcuni tra i nomi più significativi della cultura e del mondo artistico regionale. Nel 2012 è entrato ufficialmente a far parte del patrimonio dell’Università di Trieste e le sue ricche raccolte costituiscono un prezioso punto di riferimento per studiosi e appassionati: vi si trovano fondi bibliotecari, fonti documentali, materiale iconografico e un numero considerevole di beni artistici di varia natura. Vi sono conservati manoscritti autografi, appunti, diari, epistolari di autori quali Enrico Elia, Antonio Fonda Savio, Vito Levi, Marisa Madieri, Claudio Magris, Biagio Marin, Scipio Slataper, Giani Stuparich, Fulvio Tomizza, Giorgio Voghera e molti altri. Il patrimonio artistico comprende lavori di Vittorio Bolaffio, Carlo Wostry, Bruno Chersicla, Guido Cadorin, Ugo Carà, Adolfo Levier e dell’architetto Pietro Nobile. Tra i beni conservati, anche quanto rimane della biblioteca appartenuta a Italo Svevo.

Per l’importanza delle sue collezioni, che a breve verranno trasferite nella nuova sede di via del Lazzaretto Vecchio 8, l’Archivio è stato dichiarato di interesse culturale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed è soggetto alla tutela della Soprintendenza Archivistica per il Friuli Venezia Giulia.

Pedro Luis Ladrón de Guevara: Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana presso l’Università di Murcia, docente nei Master di Traduzione Letteraria e di Letteratura Comparata con l’argomento “Viaggiatori spagnoli per l’Italia”. È vicepresidente della Sociedad Española de Italianistas. Il 21 dicembre 2005 gli è stata concessa la onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana. Studioso delle relazioni ispano-italiane, ha svolto ricerche sulla cultura italiana, sulla corrispondenza di Jorge Guillén con gli scrittori italiani. Fra i suoi libri troviamo Leopardi y los poetas españoles e studi su Dino Campana; ha tradotto antologie e romanzi, tra cui, Itaca e oltre, Lontano da dove, Le Voci ed Essere già stati di Claudio Magris. Ha pubblicato i libri di poesia Itinerarios en la penumbra (2003), la raccolta delle sue poesia sull’Italia Cuando la piedra habla / Quando la pietra parla (2004), Escarcha sobre la lápida (2007), Del sudor de las sirenas (2015) e Volveré a donde estaba – Tornerò dov’ero (2017, 2018). I libri di racconti Los mundos de mi mundo (2005) ed El donante y otras historias (2015). Unitamente all’amore per la poesia coltiva l’arte della fotografia, testimoniata dal volume Viaggio in un’Italia senza tempo (2011) dove unisce immagine poetica con immagine fotografica. Ė di recente pubblicazione la monografia sulla scrittrice Marisa Madieri.

Contatti: Ufficio Servizi per la divulgazione scientifica