Unione degli Istriani condanna il comizio di Tajani alla Foiba di Basovizza

«Giudico del tutto inopportuno il comizio elettorale che il Presidente del Parlamento europeo ha fatto durante la Cerimonia alla Foiba di Basovizza, di cui non si sentiva affatto il bisogno, e che ha minato, compromettendolo in maniera irrimediabile, l'intento condivisibile, auspicato dal Presidente del Comitato per i Martiri delle Foibe, Paolo Sardos Albertini, di fare della Foiba di Basovizza un luogo di memoria, assieme a Sloveni e Croati. Antonio Tajani avrebbe fatto meglio, in sostanza, a starsene a Bruxelles oppure a Strasburgo».

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Lo rileva in una nota Massimiliano Lacota Presidente dell’Unione degli Istriani.

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«Non è accettabile - ancora - la presenza di un "visitor" come Tajani, che si catapulta qui per ragioni squisitamente partitiche, non conosce la storia e questi luoghi, si fa scattare delle fotografie mentre saluta la folla in una cerimonia che appartiene innanzitutto agli Esuli, e ai loro discendenti. Una cosa del genere non deve più accadere!».

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«Ciò premesso - conclude Lacota - , non si possono non respingere però le lamentele e le critiche nei confronti del Presidente della Repubblica, piovute anche dall’estero, secondo le quali in Istria e Dalmazia non ci sarebbe stata alcuna pulizia etnica nei confronti degli italiani ad opera di del regime di Tito: a prescindere dall’esistenza o meno di un disegno preordinato, questione sulla quale ci sarebbe molto da dire, il risultato inconfutabile è che in pochi anni la plurisecolare presenza italiana sparì completamente: come dovremo chiamarlo, questo fenomeno, allora?»

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