TRIESTE SCIENCE FICTION - SPAZIO CORTO

Inaugurato ieri al Teatro Miela lo Spazio Corto del Trieste Science Fiction Festival, programma interamente dedicato ai cortometraggi di fantascienza di produzione nazionale o diretti da autori italiani. In questa edizione gli slot dedicati ai cortometraggi sono due, suddivisi nelle giornate del 1 e del 2 novembre.

Apertura carica di aspettative quella del pomeriggio dedicato ai cortometraggi, categoria spesso considerata a torto di nicchia, ma che sta acquisendo via via negli anni il giusto spazio.

Alcuni minuti prima dell'inizio della proiezione il Teatro Miela ha dato voce ai registi dei singoli cortometraggi, che hanno potuto presentare la loro opera, introducendola al pubblico e mettendosi a disposizione al termine per domande ed approfondimenti.

E' sempre straniante e atipica la visione di una serie di corti proiettati uno dopo l'altro, si assiste a racconti spesso completamente discordi tra loro, tecniche e stile diversi accumunati dal tema della fantascienza, ma la bellezza sta proprio qui nell'osservare con occhi diversi storie e personaggi.

Dalla Nausicaa di Bepi Vigna, che stravolge L'Odissea raccontata con gli occhi della principessa e realizzata con dei dipinti animati, ad Atmospheres di Marco Vitelli, che immagina uno scenario apocalittico per il suo giovane protagonista in cerca di lavoro. Si passa poi a Stella 1, divertente corto di Roberto d'Ippolito e Gaia Bonsignore ispirato a Samanta Cristoforetti, che racconta le avventure tra stelle e realtà di una bambina alla prese con la quotidianità.

Cambio di rotta per Framed  di Marco Jemolo, corto di animazione dal tono noir, che tenta di raccontare l'alienazione nella società moderna e CE di Alessia Capuccini e Gioacchino D'Amico, ionico racconto dello sfruttamento dell'ignoranza a favore del potere.

Potere che proibisce qualsiasi forma di affetto in HO_pe 02 di Francesco Bruno Sorrentino, corto di animazione dedicato ad un robot, che stanco della solitudine imposta dal regime, di dedica alla creazione del primo robot intelligente. Potere che distrugge ogni cosa invece quello de Il demone dell'acqua di Cristian Tommasini, racconto onirico sulla forza distruttiva dei mezzi acquisiti.

Spicca tra tutti L'ora del buio di Domenico de Feudis, horror adrenalinico sul rapimento di una ragazzina che tenta di cercare aiuto, storia agghiacciante, ma priva di contesto.

Ecce Homo di Andrea Moneta chiude lo slot della giornata, corto di animazione che fa riflettere sul futuro dell'uomo, finiremo in un museo come esempi di antichi animali?

Trombetta Martina