Trieste Calling the Boss, 6 giorni di grande musica con Cristina Donà, Matthew Lee, Cheap Wine e tanti altri

Trieste Calling the Boss nasce nel 2012 per festeggiare il concerto di Bruce Springsteen a Trieste, da allora la manifestazione organizzata dall’associazione Trieste is Rock, diventa un appuntamento fisso che convoglia ogni anno un afflusso di pubblico da città e fuori. La musica fa da collante e punta ad attrarre spettatori di tutte le età, come avviene ai concerti del Boss. Massima apertura anche sui generi musicali: protagonista il rock a 360 gradi, in tutte le sue declinazioni, dai momenti più cantautorali e raccolti alle esplosioni elettriche. Ogni anno c’è un filo conduttore: nell’edizione 2018 si celebra il quarantennale di «Darkness on the Edge of Town», quarto album di Bruce uscito nel 1978 (da qui lo slogan del Calling 2018 «Everybody’s got a hunger, a hunger they can’t resist», tratto da «Prove it All Night» contenuta nel celebre disco del ’78).

Diverse le location triestine che ospiteranno il Festival: i Teatri Miela, Bobbio e Fabbri; il Loft, il Café Rossetti, il Dhome fino al pranzo di chiusura al Ferroviario.

Tra i nomi in cartellone: Cristina Donà Chiara Vidonis, Matthew Lee, J Tommasini&Johnny Staxx, Blood Brothers, The Mama Bluegrass Band, Riccardo Maffoni&Pow Lean, Cheap Wine, Hernandez&Sampedro, Tom Petty Tribute, Anthony Basso, Riccardo Gileno, Rick Perovich, Cortellino, Federica Crasnich, Fiore, Roy Force One, The Rideouts, Carlo Ozzella e incontri come quello con il giornalista musicale Carlo Massarini.

 

DAY 1

Giovedì 26 aprile 2018

Loft, Via Economo 12/1

h 20.30

ENTRATA LIBERA

J TOMMASINI&JOHNNY STAXX, ANTHONY BASSO, RICCARDO GILENO, RICK PEROVICH, CORTELLINO

 

La settima edizione si inaugura al Loft di Via Economo. La serata avrà un timbro folk e cantautorale con un primo set dedicato a personali versioni delle canzoni di Springsteen per poi concludere con un inedito duo formato da apprezzati musicisti della scena locale: J Tommasini & Johnny Staxx. Jacopo Tommasini, classe 1994, nel 2013 registra con i Brazos – Black Suit Trio l’omonimo ep (con i Brazos ha suonato anche in Piazza Unità, per Capodanno e per la Barcolana), con i Ressel Brothers incide l’album «To Milk A Duck». Nel 2014 vince il premio come miglior chitarrista all’Opening Band, concorso per emergenti. Nel 2017 viene menzionato dall’associazione francese Art’Hemis Prod come “scoperta del mese”. Vanta collaborazioni live con Bob Margolin, Eric Guitar Davis, Willie Nile, Jake Clemons, Guy Davis, W.I.N.D., Enrico Crivellaro, Jimi Barbiani, Luca Giordano, Heggy Vezzano, Max Debernardi, Oscar Bauer, Mike Sponza. Sarà accompagnato al piano da Giovanni Vianelli (aka Johnny Staxx), noto pianista triestino con anni di carriera alle spalle e vari tour con Angelo Branduardi. Conosciuto anche per la militanza nella S.I.P. Band e per essere il direttore artistico del progetto Canto Libero - omaggio a Battisti & Mogol che da alcuni anni sta girando con successo i teatri d’Italia.

In apertura alcuni talenti della regione proporranno brevi set acustici di tributo al Boss.

Anthony Basso, nome di punta della scena rock blues friulana, per otto anni nei W.I.N.D, concerti e collaborazioni con musicisti di fama internazionale come The Allman Brothers Band, Gov’t Mule, Deep Purple, Whitesnake. Ha anche calcato il palco del Light of Day Benefit nel New Jersey, festival che vede tra i promotori e protagonisti lo stesso Springsteen.

Riccardo Gileno, classe 1991, è un cantautore triestino che inizia a coltivare la sua passione per la musica fino ad ottenere un buon riscontro coi Groove O’Matic, gruppo funk di cui è frontman. Dopo una serie di avventure come bassista per la Free Strangers’ Society e componente del progetto Family Affair con suo fratello Lorenzo, dal 2016 prende parte al progetto The Topix, prestando la voce per i brani del disco «Madness of Time», uscito per Epops Produzioni nel 2017. Nel 2013 comincia ad indirizzare gli sforzi sul progetto solista, concretizzati nel 2017 con l’ep di debutto «The Curse ep», prodotto assieme a Matteo Brenci.

Rick Perovich, leader della Rick Perovich Band, progetto nato a metà 2012 quando Rick, già bassista e autore di molte band locali decide che la posizione che ricopre incomincia a stargli stretta. In poco tempo, in qualità di cantante e chitarrista, riesce a scrivere e produrre un primo ep, «Soul Salvation». A marzo è uscito il primo album «Joy» registrato insieme al produttore Pietro Foresti (L.A. Guns, Asian Dub Fondation, Gilby Clarke, etc…).

Cortellino è un cantautore di Trieste, nel 2007 ha iniziato a suonare con lo pseudonimo di Cortex. Nel 2008 al Piper di Roma viene notato da Mogol che lo premia per i testi, assegnandogli una borsa di studio per il C.e.t. Nel 2013 esce «Cinico Romantico» e viene nominato artista della settimana da MTV New Generation. Nel 2014 apre i concerti di Tonino Carotone e suona all’after party del concerto di Manu Chao; riceve il premio Superstage al Mei di Faenza come miglior artista emergente dell’anno. Nel 2015 registra il terzo album che viene scelto assieme ad altri 10 artisti italiani da Irma Records in collaborazione con Radio Coop per far parte della collana «Mi sento indie» uscita a marzo 2016. Nel 2017 pubblica dei singoli tra i quali «Bblues» che ottiene l’anteprima del video in collaborazione con Rolling Stones.

DAY 2

Venerdì 27 aprile 2018

Teatro Miela, Piazza Duca degli Abruzzi 3

h 20.30

ENTRATA soci Trieste is Rock e soci Coop Alleanza 3.0: 10 euro; non soci: 12 euro; offerta speciale under 26 (per i nati dopo il 31.12.1991) 5 euro entro le ore 20.45, acquistabile solo alle casse del Teatro

CRISTINA DONÀ, CHIARA VIDONIS, FIORE, FEDERICA CRASNICH

Evento in collaborazione con Miela Bonawentura

 

PRE E POST SERATA

Dhome

Via delle Beccherie 18

APERITIVO

h 18.00

HERNANDEZ&SAMPEDRO

dj set dopo la mezzanotte KP ROCK PARTY

ENTRATA LIBERA

 

La seconda serata prosegue su temi acustici ma virando sul cantautorale, ricalcando un po’ quello che in questi tempi sta facendo Bruce con i suoi spettacoli a Broadway. Protagonista, una delle poche artiste italiane capaci di “rivaleggiare” con le grandi colleghe che all’estero hanno reinventato il modello di interprete e autrice: Cristina Donà. Al Teatro Miela, una serata tutta al femminile con un set iniziale tributo al Boss di due giovani e bellissime voci (Fiore Lazzerini e Federica Crasnich), passando poi per un’artista triestina che si sta imponendo a livello nazionale e che la stessa Donà ha suggerito come sua apertura: Chiara Vidonis che ha già collaborato (e duettato) con la Donà; in passato ha partecipato a diversi Premi, tra cui Emergenza Rock, il Premio Bianca D’Aponte (del quale vince nel 2011 il premio nella categoria “miglior interpretazione”), l’Artista che non c’era (arriva tra gli 8 finalisti del 2014), il Premio Pigro nel 2014 che vince con il brano inedito «Comprendi l’odio»; il suo debutto discografico si intitola «Tutto il resto non so dove» e contiene undici brani, totalmente scritti da lei, che abbracciano il rock in tutte le sue declinazioni, da quella che sfiora il punk ad un’intensa attitudine pop.

Per la prima volta arriva a Trieste Cristina Donà, più di vent’anni di carriera alle spalle, fatti di otto album in studio, Targhe TencoPremio De AndréPremio Bindi alla carrieraFestival di Sanremo (anche come autrice per altri cantanti), ma soprattutto un percorso di qualità artistica e raffinatezza di scrittura che le hanno garantito un pubblico sempre appassionato e fedele. Nei primi anni Novanta calcò per la prima volta un palco, in apertura di un concerto degli Afterhours; proprio Manuel Agnelliprodusse il primo disco della cantautrice lombarda, «Tregua» (Targa Tenco nel 1997). Robert Wyatt, entusiasta, lo inserì tra i suoi dischi preferiti dell’anno sull’influente mensile britannico “Mojo” – con il fondatore dei Soft Machine la Donà avrà poi modo di collaborare (anche in una delle canzoni più amate dal suo pubblico: «Goccia»). Un esordio esaltante che segna l’inizio di un’importante carriera: di certo non teme confronti con le songwriter di fama mondiale, più volte avrà anche occasione di aprire per Patti Smith. È riuscita a conquistarsi il plauso di grandi figure quali David Byrne e Peter Walsh (già produttore di Scott Walker, di Peter Gabriel e dei Simple Minds) ed è stata la prima artista italiana a esibirsi al Meltdown Festival di Londra.Tra i suoi ascolti giovanili Bruce Springsteen (con cui condivide il giorno di nascita), i Beatles, Joni Mitchell… Del Boss, sua passione da sempre, ha spesso eseguito delle cover e nel 2003 la Mondadori ha pubblicato il libro, con allegato DVD, “God Less America”, insolito diario di viaggio di Cristina Donà e dello scrittore/giornalista Michele Monina alla ricerca dell’America cantata da Bruce Springsteen. L’anno scorso la cantautrice lombarda ha tagliato un traguardo importante, quello dei vent’anni di carriera e ha festeggiato facendo uscire un album in cui altri artisti reinterpretano i brani di “Tregua” (tra questi anche la Vidonis). A Trieste la Donà porta lo spettacolo “Canzoni in controluce”, con Saverio Lanza, artista, musicista e produttore. L’appuntamento prima e dopo il concerto è al Dhome di Via delle Beccherie: alle 18 con un aperitivo musicale e il duo di Ravenna Hernandez&Sampedro, con una speciale set list che include Springsteen, Neil Young, Pearl Jam; e dopo la mezzanotte ilKP Rock Party speciale Calling The Boss: dj set rock’n’roll a 360 gradi.

DAY 3

Sabato 28 aprile 2018

Teatro Miela, Piazza Duca degli Abruzzi 3

h 20.30

ENTRATA: soci Trieste is Rock e soci Coop Alleanza 3.0: 8 euro; non soci: 10 euro; offerta speciale under 26 (per i nati dopo il 31.12.1991) 5 euro entro le ore 20.45, acquistabile solo alle casse del Teatro

BLOOD BROTHERS, THE RIDEOUTS, ROY FORCE ONE

ore 17.30 LOFT,

Via Economo 12/1 Trieste

ENTRATA LIBERA

RICCARDO MAFFONI

Dopo due serate più intimiste e acustiche, si iniziano ad alzare i watt e a far ballare il pubblico. Arriva al Teatro Miela quella che probabilmente è a livello europeo la più attiva e quotata tribute band di Bruce Springsteen: i Blood Brothers. La loro scaletta pescherà molto dai concerti del tour del ’78, anno che il Calling celebra con il quarantennale dall’uscita di «Darkness on the Edge of town».

I Blood Brothers nascono da un’idea di Francesco Zerbino (voce e chitarra), che decide di dare inizio a un progetto che va oltre la riproduzione precisa di suoni e movenze tipiche di una tribute band. Inizia così un percorso speciale, che porta questi otto ragazzi a vivere come se ogni concerto fosse il primo e l’ultimo, con attenzione ai particolari come strumentazione e disposizione scenica per vivere una vera e propria Springsteen Night. «Questa è la musica che ci fa stare bene» è il messaggio dei Blood Brothers «e se rimarrete con noi fino alla fine, capirete il perché!». Il repertorio propone i classici senza tempo tratti dagli album che hanno scritto la storia del rock come «Born To Run», «Born In The Usa», «Nebraska», «The River», «Darkness on The Edge of Town», senza tralasciare i più moderni «The Rising» o «Wrecking Ball».

Nel set di apertura, due band triestine con personali versioni delle canzoni del Boss scalderanno il pubblico in questa prima serata elettrica.

The Rideouts si rifanno alle sonorità della musica anglo-americana degli anni ’60, dal pop al rock, dal blues al garage rock senza dimenticare un pizzico di psichedelia. The Beatles, Hendrix, Cream, Led Zeppelin sono le principali influenze. Tutto inizia nel 2000, quando Max Scherbi si trasferisce a Liverpool, per suonare nella città dei suoi idoli, i Beatles, dove nasce nel 2003 il primo nucleo dei Rideouts. Rientrato in Italia, il frontman porta avanti il progetto registrando nel 2009 l’album «The Storm After The Calm» e nel 2012 il secondo album «All Day & All Night». A inizio 2016 esce «Heart and Soul», masterizzato al Mercury Mastering (California) da Blake La Grange (vincitore di vari Grammy, ha lavorato – tra gli altri – con Kanye West), un nuovo importante capitolo per la band del cantante e chitarrista Max Scherbi accompagnato oggi da Michela Grilli alle seconde voci, Gianpiero de Candia al basso e cori e Federico Gullo alla batteria.

Roy Force One, band nata nel 2011 su impulso di Roy Maffezzoli, giovane chitarrista e cantante triestino; nel 2013 pubblica l’ep «Somewhere In The North-East» e si mette poi al lavoro su nuovo materiale prima però di decidere un momento di pausa del gruppo. Pausa eccezionalmente finita per partecipare a questa edizione del Trieste Calling the Boss, festival che spesso li ha visti coinvolti! Nel pomeriggio, al Loft, il cantautore e rocker bresciano Riccardo Maffoni presenterà il suo nuovissimo album «Faccia» uscito il 6 aprile, assieme a molte delle canzoni del rock americano che più hanno segnato il suo percorso artistico. Nella sua intensa attività live ha aperto i concerti di Van Morrison, Alanis Morissette, Willie Nile, Graham Parker, Cheap Wine, Joe D’Urso e Jaime Dolce, PFM e Nomadi. Ha conquistato negli anni vari riconoscimenti importanti come il “Premio Piero Ciampi, Città di Livorno, Omaggio a Stefano Ronzani”, il trionfo al Festival di Castrocaro e quello al 56° Festival di Sanremo nella sezione giovani nel 2006. Nel 2010 una sua versione del brano “It’s hard to be a saint in the city” di Bruce Springsteen viene inclusa nel cd “For You, a tribute to Bruce Springsteen”, una raccolta di brani del rocker americano tutti rivisitati da artisti italiani per l’etichetta Route 61.

 

DAY 4

Domenica 29 aprile 2018

ore 18.00 Teatro Bobbio

Via Del Ghirlandaio 12

ENTRATA 12 euro

CARLO MASSARINI, RICCARDO MAFFONI&POWLEAN

 

ore 21.00 Café Rossetti

Largo Gaber 1/2

ENTRATA LIBERA

CHEAP WINE, TOM PETTY TRIBUTE

 

Questa giornata del festival prevede due eventi speciali: il primo sarà nel pomeriggio, protagonista un vero guru del rock americano in Italia, quel Carlo Massarini che ha fatto conoscere, negli anni ‘70 e ’80, tanti artisti stranieri (ovviamente anche Bruce) attraverso le sue trasmissioni; il secondo sarà alla fine della serata con un omaggio con vari artisti a Tom Petty, un simbolo del rock americano che ci ha improvvisamente lasciato alcuni mesi fa. In mezzo, un attesissimo set rock esplosivo a firma Cheap Wine.

Al Bobbio Carlo Massarini, monumento del giornalismo musicale italiano, racconta «Darkness on the edge of town», attraverso tracce originali, bootleg, aneddoti, curiosità e non mancherà la musica live: saranno infatti presenti Riccardo Maffoni e Powlean a sottolineare lo show con chitarre e voce. Massarini, giornalista e fotografo che negli ultimi 45 anni ha attraversato tutti i media - radio/televisione/scrittura/fotografia/web - occupandosi di musica, arti contemporanee, tecnologia e mondi digitali, ha esordito in Radio con “Per Voi Giovani” nel 1971 e “Popoff” nel 1973, in televisione nel 1981 con “Mister Fantasy” e nel 1986 con “Non Necessariamente”. Ha diretto e scritto per “Popster” e “Rolling Stone” (ed. italiana). Nel 1987 e nel 1988 ha presentato il Festival di Sanremo. Dal 1995 al 2002 è stato autore e presentatore su Rai Educational di “MediaMente”, programma dedicato alle nuove tecnologie digitali. Nel 2009 ha pubblicato per Rizzoli il foto-libro “Dear Mister Fantasy (1969-1982)”. Dal 2010 al 2015 ha condotto su Rai5 “Cool Tour”, “Classic Rock” e “Ghiaccio Bollente”. Attualmente conduce su Virgin Radio la rubrica “Absolute Beginners”.

Di sera, al Café Rossetti, da Pesaro arrivano i Cheap Wine, in pista dal 1990 (il debutto discografico è del 1997), 12 album alle spalle, gratificati dai grandi consensi del pubblico e della critica specializzata, centinaia di concerti in Italia e all’estero, tante canzoni trasmesse da numerose emittenti radiofoniche in Europa e negli Stati Uniti hanno reso inossidabile la loro reputazione. Ma è la dimensione live il punto di forza dei Cheap Wine, che sul palco riescono ad esprimere appieno tutta la potenza del loro sound chitarristico, capace di sintetizzare, attraverso una lettura del tutto personale, 50 anni di musica rock. Energia allo stato puro, unita ad una padronanza tecnica straordinaria: un concerto dei Cheap Wine è sempre qualcosa di imperdibile. A Trieste presenteranno l’album “Dreams” uscito a fine 2017 e che chiude la trilogia aperta da “Based on lies” nel 2012 (nel quale i personaggi cercavano un riparo da una crisi, economica e di valori, che li stava aggredendo) e proseguita con “Beggar town” nel 2014 (la presa di coscienza della distruzione, l’osservazione delle macerie e la necessità di trovare la forza per rialzarsi e ricominciare a camminare). Nel nuovo capitolo le canzoni raccontano la prospettiva di un nuovo futuro, nel quale tornano in gioco i sentimenti, le aspirazioni, i sogni che erano infranti al tempo dell’esplosione della crisi.

Un festival dedicato al rock americano non può non omaggiare uno dei suoi più grandi esponenti, scomparso in maniera improvvisa lo scorso ottobre: quel Tom Petty che seppur celebrato in maniera minore dalle grandi masse durante la carriera, ha però lasciato delle tracce fondamentali e ispirato molti altri artisti. Il tributo di Trieste Calling The Boss vedrà la Frank Get Band come backing band con la quale si alterneranno al microfono Frank Get, Anthony Basso, Riccardo Maffoni, Jacopo Tommasini e Marco Diamantini per realizzare il più rispettoso e sentito omaggio alla musica di Tom.

DAY 5

Lunedì 30 aprile 2018

Teatro dei Fabbri, Via Dei Fabbri 2/a

h 17

ENTRATA: 5 euro

STEFANO VATTOVANI e SARA ALZETTA reading + band (TAMMI, PASTORE, OZZELLA, AMBRICO)

 

Teatro Miela, Piazza Duca degli Abruzzi 3

h 20.30

ENTRATA: soci Trieste is Rock e soci Coop Alleanza 3.010 euro; non soci 12 euro; under 26 offerta speciale 5 euro (entro le 20.45)

MATTHEW LEE, THE MAMA BLUEGRASS BAND, CARLO OZZELLA

Per la quinta giornata del festival nel pomeriggio l’appuntamento è al Teatro dei Fabbri luogo scelto per uno degli eventi speciali dedicati alle celebrazioni del quarantennale dell’album «Darkness on the edge of town»: “From Darkness to Broadway” (40th anniversary 1978-2018), uno spettacolo tra reading e concerto. Agganciandosi a ciò che Bruce sta facendo a Broadway si ricreeranno quelle atmosfere suonando però con piano, chitarra e voce tutto l’album che il Calling 2018 ha deciso di celebrare, intervallandolo alla lettura e recitazione di alcuni testi e passi dell’autobiografia uscita da poco. Protagonisti i cantanti di varie tribute band: Renato Tammi (chitarra e voce, The Springstreet Band - Torino), Raffaele Pastore (chitarra e voce, The Essential - Napoli), Carlo Ozzella (chitarra e voce, The 57th Street Band - Milano), Gaetano Ambrico (piano, The Essential - Napoli) mentre la lettura e recitazione sarà affidata all’attore triestino Stefano Vattovani e l’attrice Sara Alzetta. La direzione musicale sarà affidata a Renato Tammi che in prima persona ha voluto assistere a questi show che Springsteen da molti mesi sta mettendo in scena e cercherà di raccontarli attraverso le parole, la musica e soprattutto le emozioni.

Al Teatro Miela ci sarà un ritorno alle origini musicali, a generi da cui tutti sono partiti e ovviamente anche Bruce: la Mama Bluegrass Band ci porterà in atmosfere folk, country e bluegrass mentre lo straordinario Matthew Lee con il suo piano riverserà scariche di rock’n’roll; in apertura Carlo Ozzella.

La Mama Bluegrass Band muove i suoi primi passi nel 2006 quando i suoi musicisti, provenienti da altre affermate realtà musicali, rimangono letteralmente folgorati dall’uscita di «We Shall Overcome: The Seeger Sessions». Quest’album insieme ad altre pietre miliari della produzione di Springsteen diventano lo spunto per intraprendere un percorso musicale che porterà il suono e la musica della Mama Bluegrass Band ad evolversi rapidamente. L’autorevole rivista Italiana Buscadero afferma che «La loro grinta, classe e passione nel recuperare quei suoni old-style che tanto sono tornati di moda negli USA dell’ultimo quinquennio, sbancano qualsiasi tentativo di contenimento, e spaziano nel mondo musicale americano con perizia degna degli autoctoni». «Dogs for Bones» del 2016, come il precedente completamente composto da brani inediti, presenta sonorità che si fanno ancora più rock, segno di un’evoluzione continua.

Matthew Lee straordinario performer, pianista e cantante innamorato del rock’n’roll, che nonostante la giovane età ha già sulle spalle circa 1000 concerti. Vero nome Matteo Orizi, di Pesaro, ha suonato in tutta Europa, negli Stati Uniti ed in Africa. La stampa internazionale gli ha dedicato importanti recensioni definendolo “The genius of Rock’n’Roll”, Matthew infatti ripropone atmosfere rockabilly e performance alla Jerry Lee Lewis nei suoi trascinanti spettacoli live. Oltre ad essere uno straordinario interprete, si sta facendo apprezzare anche come autore. Ha da poco finito di registrare il suo nuovo disco «Piano Man» uscito a febbraio con pezzi inediti e cover. Nello stesso periodo è partito per un tour iniziato al Blue Note di Milano e che lo porterà di nuovo in giro per il mondo. In questo nuovo spettacolo, Matthew si divertirà anche a fondere le sue radici rock’n’roll con le sue radici italiane, il risultato è che tutta una serie di classici della canzone italiana verranno rivisti, stravolti, reinventati. Ma non solo: nella scaletta ci saranno anche i grandi classici americani, brani inediti ed un sacco di sorprese per uno show da non perdere, divertente, elettrizzante, super energico.

DAY 6

Martedì 01 maggio 2018

Stabilimento Balneare Ferroviario

Viale Miramare 30

h 12

RENATO TAMMI & RAFFAELE PASTORE, CARLO OZZELLA, POWLEAN

 

Il primo maggio il festival vivrà la sua giornata conclusiva e lo farà nel suo stile: cibo e musica con una bellissima vista sul mare… Sarà infatti un pranzo in riva al mare, accompagnato da un sottofondo musicale acustico, a mettere i titoli di coda a questa settima edizione del Trieste Calling The Boss.

Allo Stabilimento balneare Ferroviario di Viale Miramare (con parcheggio lungo il viale, lato destro corsia in direzione di uscita dal centro) ci sarà la possibilità di scegliere un menù adatto ad ogni palato:

☆ Menù Pesce:

- insalatina di seppie con sedano, pomodorino, carota e patate

- carpaccio di branzino marinato, finocchietto e pepe rosa con pinzimonio di verdurine

- lasagnetta al curry con branzino e zucchine

- pane

- 1 consumazione (acqua/bibita/calice vino)

☆ Menù Terra:

- carpaccio di Angus con pinzimonio di verdure

- parmigiana

- pane

- 1 consumazione (acqua/bibita/calice vino)

☆ Menù Vegetariani:

- caprese con burrata

- parmigiana

- pane

- 1 consumazione (acqua/bibita/calice vino)

Il costo a persona è di 25 euro che comprendono il pranzo, la musica, un bel panorama e tanta bella compagnia!

[Per prenotare il tuo posto per il pranzo puoi scrivere una mail a associazione.tsrock@gmail.com o chiamare il 334 6478456 - la prenotazione per chi desidera mangiare è fortemente consigliata per avere la certezza del posto].

Non mancherà la musica, con un “Bruce set”, a cura di Renato Tammi (The Springstreet Band) da Torino e Raffaele Pastore (The Essential) da Napoli. Due cantanti di due tribute band di Bruce di due città molto lontane tra loro che proporranno un live intriso di divertimento, amicizia e soprattutto festa; come sempre quando, messi assieme, parte la scintilla e trascinano tutti quanti in un divertimento contagioso.

Dopo il set di riscaldamento, due saranno gli headliner del primo maggio. Il primo nome sarà presente anche la sera precedente come opening al Miela: Carlo Ozzella da Milano, classe 1981. L’artista si avvicina alla musica rock dopo aver visto Bruce Springsteen sul palco del Festival di Sanremo del 1996. Nel 2013 pubblica il suo primo album «Il lato sbagliato della strada», il secondo album «Storie della fine di un’estate» è del 2016 e conferma il talento del musicista milanese, mostrando una variazione di stile, a partire dai brani che qui sono tutti ormai in italiano, virando decisamente verso la canzone d’autore anche se non mancano momenti folk-rock e in alcuni casi pop-rock. A fine 2017 è uscito il suo ultimo lavoro intitolato «Demoni» presentato anche sul prestigioso palco dell’Alcatraz di Milano. Ozzella fa anche parte della The 57th Street Band, una band tributo a Bruce Springsteen e dei Barbablues, una potente e coinvolgente rock’n’roll cover band.

Secondo nome, ormai un habitué del Trieste Calling The Boss: il triestino Powlean, classe 1973. Cresciuto ascoltando quasi esclusivamente interpreti americani, da Neil Young a Bruce Springsteen, da Bob Dylan a Johnny Cash. A 20 anni attraversa l’America in bus da costa a costa. Rientrato in Italia, inizia ad esibirsi nel sottopassaggio della stazione con chitarra e armonica riscuotendo grandi apprezzamenti e riuscendo a guadagnare abbastanza per comprare una chitarra e un impianto. Una percorso fatto di musica di strada, viaggi oltreoceano e grandi riconoscimenti anche in Italia, dal debutto nel 1997 ad oggi. Dopo aver vissuto qualche anno in Spagna, a Fuerteventura - senza disdegnare qualche tour in Italia o Europa un paio di volte all’anno, con immancabile appuntamento nella città natale e al Calling – il songwriter giramondo si è trasferito ora a Portole in Istria.