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Arvedi, dopo il licenziamento (non rinnovo dei contratti a tempo determinato) annunciato qualche giorno fa dei 20 dipendenti presso lo stabilimento della Ferriera, ha fatto un passo indietro, reintegrandoli nell’organico nel giro di poche ore tramite un’alta agenzia interinali di supporto.
Ciò è stato un atto dovuto, in quanto altrimenti gli stessi avrebbero dovuto essere assunti con contratto a tempo indeterminato. Gli stessi continueranno dunque a fare ciò che facevano prima del loro (a questo punto si può dire, momentaneo) allontanamento dall’azienda).
Inoltre, in accordo con una nota azienda sita a San Giorgio di Nogaro, per i lavoratori è stato annunciato un colloquio di lavoro. Disponili 73 posti
Ferriera, Arvedi fa marcia indietro: reintegratati i 20 lavorati licenziati was last modified: novembre 2nd, 2019 by Redazione
Ferriera, Rosolen-Scoccimarro: «Nessuna condivisione su ipotesi chiusura area a caldo il 31/12»
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Non c’è alcuna condivisione da parte delle Istituzioni, in particolare della Regione, su un’ipotesi di chiusura dell’area a caldo il 31 dicembre, così come il dato occupazionale è il tema principale sul quale si deve costruire l’intero percorso di riconversione.
Lo hanno detto oggi a Trieste gli assessori regionali Alessia Rosolen (Lavoro) e Fabio Scoccimarro (Difesa dell’ambiente) nel corso della riunione organizzata dalle Rsu della Ferriera di Servola e dedicata al futuro dello stabilimento.
Rosolen, annunciando per giovedì 31 ottobre la convocazione in Regione di un tavolo sull’impianto siderurgico, ha rassicurato i lavoratori affermando che “da parte dell’Amministrazione c’è la piena consapevolezza che dietro ai numeri indicati dai progetti dell’azienda ci sono le persone, i lavoratori e la loro sicurezza da tutelare”.
Di fronte agli intenti tracciati al Mise dal Gruppo Arvedi, Rosolen ha sottolineato che la Regione è pronta a supportare con gli strumenti di politica del lavoro la realizzazione di un piano che preveda il riassorbimento completo delle maestranze una volta realizzato il potenziamento del laminatoio. “Un percorso che – hanno evidenziato Rosolen e Scoccimarro – una volta condiviso dovrà vincolare gli impegni, in primis quelli occupazionali, all’interno del nuovo accordo di programma”.
Sullo sfondo rimane la strategicità dell’area e la sua appetibilità sia sul piano della logistica sia su quello dello sviluppo industriale, confermate anche questa sera dall’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale.
Ferriera, Rosolen-Scoccimarro: «Nessuna condivisione su ipotesi chiusura area a caldo il 31/12» was last modified: ottobre 25th, 2019 by Redazione
Ferriera, licenziati 27 lavoratori residenti a Trieste dipendenti dell’azienda ASTL
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«Le rassicurazioni della politica si scontrano di fronte ai fatti reali: ieri 23 ottobre è giunta alla FILT – CGIL ed alle altre organizzazioni Sindacali del settore, la prima comunicazione UFFICIALE di apertura di riduzione di personale operante presso l’indotto della Siderurgica Triestina SRL meglio conosciuta come FERRIERA di Servola». Lo rilevano in una nota i sindacati.
«Nello specifico .- ancora – è stata attivata la procedura di licenziamento collettivo per tutti e 27 lavoratori residenti a Trieste dipendenti dell’azienda ASTL (Azienda Servizi Trasporti Logistica) che svolge attività di movimentazione, logistica e Trasporto nell’ambito della FERRIERA di Servola. La motivazione che citiamo testualmente è “La risoluzione del contratto di fornitura, inaspettata ed anticipata rispetto alle intese, da parte di Siderurgica Triestina, che comporta la chiusura dell’Unità Operativa dedicata e all’uopo costituita a suo tempo da ASTL Srl presso la sede di Trieste, con la conseguente dichiarazione di esubero su tutto il personale in essa impiegato”. Le cessazioni del personale impiegato, avverranno progressivamente e fino alla totale chiusura dell’Unità prevista per il 31/03/2020».
«Siamo certi – conclude – che da ora in avanti, assisteremo allo stillicidio di simili dichiarazioni di esubero, le quali in barba a tutti proclami di parte politica sia locale che nazionale continueranno a falcidiare l’indotto ed i lavoratori diretti della FERRIERA. Non si ravvede in tutto ciò un complessivo progetto ne politico ne aziendale , degno di questo nome che possa fin da subito mettere al riparo i lavoratori coinvolti e le loro famiglie».
Ferriera, licenziati 27 lavoratori residenti a Trieste dipendenti dell’azienda ASTL was last modified: ottobre 24th, 2019 by Redazione
“Toni accesi e tempistiche troppe ravvicinate possono esasperare una situazione già molto complessa. La sospensione di 2 mesi della conferenza dei servizi che dovrà decidere sulla copertura dei parchi minerali e fossili da parte di Siderurgica Triestina, tema che rimane attuale e dovrà essere ridiscusso, attesta comunque che tutti gli enti stanno andando nella stessa direzione, ossia, come richiesto dalla Regione, la riconversione industriale dell’area a caldo della Ferriera di Servola”.
L’assessore alla Difesa dell’Ambiente del Friuli Venezia Giulia, Fabio Scoccimarro, conferma l’esito della conferenza dei servizi ministeriale che ha stabilito di congelare l’iter “in attesa del lavoro del gruppo di coordinamento e controllo per l’attuazione dell’accordo di programma al Mise, ponendo – sottolinea Scoccimarro – un limite temporale entro il quale tutte le istituzioni dovranno dare risposte per fare fronte soprattutto alla questione lavorativa, il cui obiettivo condiviso è zero esuberi, premesso che quelle ambientale e della salute pubblica sembrano avviate verso la risoluzione da noi auspicata”.
Ferriera, Scoccimarro: «Riconversione industriale è obiettivo comune» was last modified: ottobre 23rd, 2019 by Redazione
«Chiusura area a caldo obiettivo comune, finalmente spiraglio verso risoluzione positiva»
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«Con tutte le cautele del caso, per una situazione che attende da anni una risoluzione positiva per la tutela dell’ambiente e l’occupazione, la posizione della proprietà e delle istituzioni con la spinta in primis dell’amministrazione regionale, sull’area a caldo della Ferriera di Servola si apre finalmente uno spiraglio verso una risoluzione positiva in considerazione che ora c’è un obiettivo comune».
Così si esprime Giorgio Cecco referente triestino di Progetto Fvg e conosciuto per l’impegno ecologista.
«Bene che nel percorso di chiusura dell’area a caldo ci sia l’impegno di una riqualificazione ambientale, ma anche la trasformazione dell’area con attività che possono dare uno sviluppo economico e quindi occupazionale – sottolinea Cecco – comunque superato lo scoglio politico-amministrativo resta da capire come risolvere il nodo di un piano industriale complesso e le richieste della proprietà anche per quanto concerne l’impegno economico. Auspichiamo quindi un nuovo accordo di programma chiaro e condiviso, che risolva la questione ambientale e dia certezze ai lavoratori, oltre a valutare il ruolo dell’Autorità Portuale, sicuramente da tener sempre conto quando si lavora per il futuro di aree come quella interessata alla riconversione».
«Chiusura area a caldo obiettivo comune, finalmente spiraglio verso risoluzione positiva» was last modified: ottobre 23rd, 2019 by Redazione
La stesura di un nuovo accordo di programma entro la fine dell’anno e la contestuale istituzione di una cabina di regia per il monitoraggio del procedimento, nell’ottica di un ragionamento su un’area che oltre alla Ferriera di Servola comprenda anche quella dell’ex Teseco. Inoltre, entro le prossime due settimane, sarà convocato un incontro al Ministero dello Sviluppo economico (Mise) tra le Istituzioni e i vertici del Gruppo Arvedi.
Questo quanto emerso a Roma dalla riunione del Gruppo di coordinamento e controllo dell’Accordo di programma “per la disciplina degli interventi relativi alla riqualificazione delle attività industriali e portuali e del recupero ambientale nell’area di crisi industriale complessa di Trieste”, alla quale hanno partecipato, alla presenza del ministro del Mise Stefano Patuanelli, gli assessori regionali del Friuli Venezia Giulia Fabio Scoccimarro (Ambiente) e Sergio Emidio Bini (Attività produttive).
Come ha affermato Scoccimarro, “all’appuntamento odierno ci ha portati una trattativa tra Regione e proprietà che ha visto quest’ultima comunicare pubblicamente la volontà di chiusura dell’area a caldo dello stabilimento siderurgico, contestualmente all’intenzione di investire ulteriormente sul laminatoio. Un risultato storico per la città. Adesso, fermo restando l’obiettivo occupazionale, sul fronte ambientale faremo tutto quello di competenza per affiancare l’azienda in un percorso che deve puntare alla sostenibilità e allo sviluppo”.
Da parte sua Bini, condividendo la visione che allarga la zona oggetto del nuovo accordo di programma, ha sottolineato l’importanza di quanto formalizzerà Siderurgica triestina in merito al piano industriale e all’ipotesi di cessione del sito su cui insiste l’area a caldo. “Non ci deve sfuggire – ha detto Bini – che al centro della questione ci sono i lavoratori della Ferriera sui quali ricadono le conseguenze di questa scelta. Quindi, quando si parlerà nel concreto, davanti a un progetto più definito, bisognerà dare certezze sui tempi e le modalità di ricollocazione delle maestranze”.
Lo stesso Bini ha poi ricordato il recente contributo della Regione in ordine alla riapertura dell’avviso pubblico che mette a disposizione 15 milioni di euro per realizzare iniziative imprenditoriali nell’area di crisi complessa di Trieste.
Infine, relativamente alla possibile intenzione dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Orientale di acquisizione dell’area caldo, il segretario generale dell’Authority, Mario Sommariva, presente anch’egli alla riunione, ha comunicato che entro una decina di giorni verrà portata a termine la due diligence per la stima del valore del sito.
Ha partecipato all’incontro, tra gli altri, anche il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza.
Ferriera, Bini- Scoccimarro: «Lavoriamo a nuovo accordo di programma» was last modified: settembre 26th, 2019 by Redazione
Ferriera, Dipiazza post-riunione al Mise: « Chiari i numeri relativi ai lavoratori, al via accordo di programma»
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“La redazione di un nuovo accordo di programma per la chiusura dell’area a caldo della Ferriera di Servola con le relative operazioni di bonifica e la messa in campo delle soluzioni migliori per salvaguardare i livelli occupazioni, ora che i numeri relativi ai lavoratori impiegati nello stabilimento sono chiari, sono stati al centro dell’incontro di oggi al Mise”.
E’ il commento del sindaco di Trieste Roberto Dipiazza che questa mattina ha partecipato al MISE, insieme ai rappresentanti dei Ministeri dell’Ambiente, Infrastrutture, Regione FVG, Autorità di Sistema Portuale e Invitalia ad una riunione per avviare un confronto istituzionale sulle azioni di supporto pubblico a seguito dell’annunciata chiusura dell’area caldo dell’impianto siderurgico di Trieste.
“Come Amministrazione comunale – ha affermato il sindaco Roberto Dipiazza – già alla precedente Giunta regionale avevamo posto la questione relativamente a questo scenario prevedibile legato ai livelli occupazionali. Come Comune abbiamo confermato che faremo la nostra parte. I grandi interessi internazionali che ci sono sia sul Porto di Trieste che per la riconversione di aree come l’ex Aquila, il SIN e l’ex Esso, considerando, inoltre, le stesse procedure per la bonifica e messa in sicurezza dello stesso stabilimento ci consentono un certo ottimismo”.
Ferriera, Dipiazza post-riunione al Mise: « Chiari i numeri relativi ai lavoratori, al via accordo di programma» was last modified: settembre 25th, 2019 by Redazione
Siderurgica Triestina: «Da riunione Mise obiettivo comune riconversione area a caldo»
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Mario Caldonazzo, CEO Finarvedi, al termine del tavolo sulla Ferriera di Servola (Trieste), a cui ha partecipato su invito del Mise per discutere del futuro del sito produttivo dopo la decisione della Regione FVG di procedere alla chiusura della “area a caldo” dello stabilimento in cui si produce ghisa, ha dichiarato:
“All’incontro è emersa la volontà delle Istituzioni triestine e del Ministro di trovare un accordo condiviso e di intraprendere un percorso comune, con l’obiettivo di arrivare alla graduale riconversione della “area a caldo” salvaguardando gli interessi di tutti, in primis l’occupazione. Per parte nostra, abbiamo preso atto delle decisioni assunte e confermato la nostra collaborazione tramite la presentazione in tempi ragionevoli di nuovo piano industriale e conseguente Accordo di Programma”.
FEDRIGA
DIPIAZZA
Siderurgica Triestina: «Da riunione Mise obiettivo comune riconversione area a caldo» was last modified: settembre 18th, 2019 by Redazione
Incontro questa mattina, mercoledì 18 settembre 2019, presso il Ministero dello Sviluppo Economico avente come tema il futuro della Ferriera, in particolare la questione relativa all’area a caldo alla presenza del Ministro competente, il triestino Stefano Patuanelli.
Presenti Sindaco di Trieste, Presidente della Regione e alcuni assessori regionali. L’incontro è durato circa due ore.
Per la prima volta, con il Ministro presente, la proprietà ha confermato la volontà di chiudere l’area a caldo, con investimenti di 150 milioni di euro nel prossimo biennio per potenziare altre aree, quali logistica e laminatoio.
Confermata inoltre, con cifra congrua, la disponibilità a vendere l’area dell’altoforno (interesse da parte dell’Autorità Portuale).
La prossima settimana è previsto un ulteriore incontro deciso dal Ministro triestino. Un terzo incontro è previsto per ottobre, alla presenza anche dei sindacati, preoccupati per l’assenza di numeri certi riguardo la piena occupazione futura degli attuali addetti (attualmente oltre 300).
Sembra infatti che per quel che riguarda il laminatoio potranno venire reimpiegato circa le metà degli stessi.
FEDRIGA
DIPIAZZA
SIDERURGICA TRIESTINA
Arvedi ha deciso: «Si chiude l’area a caldo» was last modified: settembre 18th, 2019 by Redazione
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