Studenti di Ingegneria clinica e Biomedica di 6 diversi Paesi ricevuti in Municipio

Un gruppo di 21 studenti di 6 diversi Paesi dell'Europa centro e sud orientale aderenti alla CEI-INCE (Iniziativa Centro Europea), partecipanti, assieme ai “colleghi” dell'Ateneo triestino, alla IX Spring School, la “Scuola di primavera” organizzata all'interno del “master di II livello” in Ingegneria clinica e Biomedica dell'Università di Trieste (SMMCE) diretto dal professor Agostino Accardo, è giunto in visita in Municipio dove è stato accolto dall'Assessore comunale alla Comunicazione. Il gruppo, guidato dallo stesso prof. Accardo, reduce da un giro della città e da una visita di approfondimento all'Ospedale di Cattinara, era composto per la gran parte da giovani già laureati in ingegneria biomedica e ingegneria elettronica o studenti ad alto livello di discipline attinenti, a seconda delle normative dei diversi Paesi di provenienza, cioè Croazia (con 3 studenti dell'Università di Zagabria e 2 di Fiume), Macedonia (4 dell'Università di Skopje), Serbia (4 dell'Università di Belgrado), Bosnia Erzegovina (2 di Sarajevo), Moldavia (1 dell'Università Tecnica di Chisinau) e Austria (1 dell'Università Tecnica di Vienna), più quattro studenti dell'Università di Trieste. Il “master di II livello” attivato a Trieste – è stato spiegato nel corso dell'incontro - ha lo scopo di formare specialisti professionisti e manager nel settore dell'Ingegneria Clinica a livello base (“Indirizzo Base-Ospedaliero”) o Avanzato, i quali si troveranno, nel loro percorso professionale, a sovrintendere ai servizi di Ingegneria Clinica nelle strutture a ciò preposte, organizzando e coordinando unità operative di ingegneri clinici e di personale tecnico allo scopo di effettuare la gestione, manutenzione e adeguamento degli strumenti e attrezzature biomedicali e info-telematiche clinico-assistenziali in uso nei servizi socio-sanitari (sia all'interno dei presidi ospedalieri che nelle strutture di cura e assistenza domiciliare), progettare e organizzare sistemi e reti di tecnologie biomediche e la loro interconnessione sia su scala locale che geografica,  collaborare con gli operatori sanitari nell'utilizzo di tali metodologie per la soluzione di problemi clinici e gestionali ecc. Ricevendo i giovani nella storica Sala del Consiglio, l'Assessore comunale alla Comunicazione, che era affiancata dal direttore del Dipartimento Innovazione e servizi generali del Municipio Lorenzo Bandelli, ha rivolto loro il benvenuto “in una città di antica tradizione mitteleuropea, oggi sede di numerosi istituti di alti studi e di ricerca scientifica, ed è motivo di ulteriore gioia il poter contribuire ad ancor maggiori contatti e scambi di esperienze e conoscenze, specialmente se vedono protagonisti i giovani di questa parte d'Europa di cui Trieste è al centro!” L'Assessore alla Comunicazione, nell'illustrare il significativo grande dipinto di Cesare Dell'Acqua su “La prosperità commerciale di Trieste che campeggia nella Sala del Consiglio Comunale, ha sottolineato agli studenti come la crescita e il progresso della nostra città siano stati, fin dall'inizio, sempre strettamente dipendenti e connessi allo sviluppo dei traffici, marittimi e ferroviari in primis, e all'innovazione tecnologica; prova ne sia che proprio nel dipinto di Dell'Acqua, cosa inconsueta per le altre opere d'arte dell'800, è emblematicamente raffigurato il telegrafo, da poco inventato. L'Assessore ha concluso ricordando il prossimo fondamentale appuntamento con la grande “vetrina” scientifica europea di “ESOF 2020” che si aprirà l'anno prossimo nel Porto Vecchio di Trieste. La IX Spring School di Ingegneria clinica e Biomedica, svoltasi quest'anno sul tema “IoT (Internet of Things, letteralmente “Internet degli oggetti”, n.d.r.), sfide economiche e di management per l'integrazione informatica della sanità nell'Europa allargata”, sotto l'egida delle Attività di Cooperazione della CEI (Iniziativa Centro Europea), si concluderà oggi a Capodistria, dove si è svolta per la gran parte di queste giornate grazie alla stretta collaborazione fra l'Università di Trieste e il Centro di Scienza e Ricerca (ZRS) del capoluogo del Litorale sloveno.