“Spezza la catena”, nuova campagna del Comune di Trieste per sostenere le associazioni che aiutano i veri poveri

“Spezza la catena. Fare l'elemosina per strada e dare soldi ai posteggiatori abusivi arricchisce solo le attività illecite. Sostieni le Associazioni che conoscono e aiutano i veri poveri”.

E' questo il forte messaggio di sensibilizzazione della campagna contro l'accattonaggio presentata oggi (martedì 5 dicembre) nel corso di una conferenza stampa, svoltasi nella sala giunta del palazzo municipale di Trieste, dal vicesindaco e assessore alla Sicurezza e Polizia locale Pierpaolo Roberti assieme al comandante Sergio Abbate.

In città saranno affissi circa 200 manifesti (1 metro x 0.70) e 6 grandi (6 metri x 3) proprio per sensibilizzare e richiamare l'attenzione dei cittadini sul fenomeno dell'accattonaggio organizzato, con questuanti e posteggiatori abusivi, che porta a veri e propri fenomeni di sfruttamento. Sia il vicesindaco  Pierpaolo Roberti che il comandante Sergio Abbate hanno sottolineato l'importanza di questa opera di sensibilizzazione, che recepisce un ordine del giorno del Consiglio comunale, e si affianca alle positive applicazioni del nuovo regolamento della Polizia locale, entrato in vigore nell'aprile di quest'anno. Un regolamento che ha consentito di  rispondere meglio anche sul fronte dell'accattonaggio organizzato, prova ne sia che in pochi mesi sono stati già fatti centinaia di sequestri in questo senso. Trieste -è stato ribadito- non è in guerra contro i veri poveri (non a caso la città è a primi posti per il welfare e può contare anche su una fitta rete di Associazioni di volontariato attive sul territorio) ma vuole far sapere che dare soldi per strada può arricchire attività illecite e di sfruttamento provenienti da fuori (anche con radici in Bulgaria, Romania e in altre città italiane). Non a caso è stato ricordato che la stessa Caritas da soldi direttamente ma pre4ferisce intervenire direttamente pagando bollette, servizi e dando cibo o beni direttamente alle persone in difficoltà.

“Se qualcuno, grazie al suo buon cuore, vuole dare del denaro in beneficenza -ha sottolineato il vicesindaco Pierpaolo Roberti- lo faccia nel modo più corretto possibile. Dal nostro punto di vista, il modo più corretto e farlo attraverso quelle Associazioni che realmente si occupano di povertà e soprattutto conoscono quelli che sono i veri poveri. Altrimenti si rischia di dare la monetina, piuttosto che i 5 o 10 euro, a chi vuole vuole carpire la buona fede e ha fatto dell'elemosina un mestiere. Questa è una delle misure, ne arriveranno altre, perché è in programma una stretta dal punto di vista del regolamento, per rendere ancora più efficace il lavoro della Polizia locale”.