Società Ginnastica triestina, sfiduciata la dirigenza: azzerati i vertici

Infuocata assemblea fiume ieri sera, venerdì 17 maggio alla Ginnastica Triestina. All'ordine del giorno l'illustrazione del bilancio da parte del presidente Fumaneri e la sfiducia del direttivo. «Affluenza record- ha riferito il docente di Judo Raffaele Toniolo. Oltre il 50% dei soci, tra presenze fisiche e deleghe (precisamente 483) ha preso parte all'assemblea. Ciò significa più di ogni altra cosa di quanto i soci ci tengano alla società. Per fare un raffronto, basti pensare che all'assemblea che ha nominato Fumaneri presidente erano presenti un'ottantina di soci, deleghe comprese, un sesto di quanti presenti ieri». «L'assemblea - riferisce il docente di judo - si è aperta con l'illustrazione del bilancio da parte del presidente. Fumaneri ha riferito come i conti fossero tutti in regola. Dopo l'illustrazione, con l'ausilio di fogli e della lavagna, la parola è passata all'assemblea. Qui hanno preso la parola diversi docenti, tra cui quelli di judo, danza, ginnastica che hanno illustrato la loro posizione e fatto le loro considerazioni, anche dovute al fatto che oltre la metà dei docenti è senza contratto dallo scorso dicembre, una situazione che non si è  mai vista. E' stato rilevato il poco, se non nullo spazio al confronto tra dirigenza e soci, che è la vera macchina della società, la linfa vitale che permette alla Ginnastica Triestina di continuare le attività. Sin dalla sua nascita, nel 1873, la società ha sempre basato le sue scelte sull'assoluta democraticità. Sono state altresì evidenziati questioni riguardanti la sicurezza delle struttura dove vengono svolte gli allenamenti». «A questo punto, dopo circa 2 ore di discussione - ancora Toniolo - alcuni componenti dell'assemblea hanno chiesto una mozione d'ordine al presidente, nominato assieme al segretario ad inizio riunione, di votare la relazione del presidente. Qua il direttivo si è opposto in quanto questo non era previsto nell'ordine del giorno. Addirittura un membro del direttivo ha tirato dichiarato che ci sarebbe un parere del Coni che vieterebbe all'assemblea di sfiduciare il direttivo. Quando gli abbiamo chiesto ulteriori approfondimenti sulla vicenda, abbiamo scoperto che quello non è un parere del Coni, che si tiene ben lontano da ciò, ma di un avvocato che ha lavorato per un periodo per il Coni. Insomma un parar come se ne possono trovare a migliaia». «Abbiamo - conclude -  accettato anche questo, che dimostra ancora una volta a poca democraticità e l'assemblea è proseguita con il secondo punto. La votazione sulla revoca del direttivo ha palesato ancora una volta l'assoluta disorganizzazione della dirigenza. Non è stato preparato nulla per la votazione. Si è dovuto tutto improvvisare tutto, non senza qualche difficoltà. Alla fine la sfiducia è stata votata da oltre il 70% dei presenti, deleghe comprese (355 su 482), 112 hanno votato la fiducia, 14 (14 + 1 delega) gli astenuti. L'assemblea ha inoltre votato, come da statuto le nuove elezioni, previste per il prossimo 11 giugno. Anche se da qua a quella data mi aspetto di tutto»