Sequestra una donna al settimo mese di gravidanza

Nel pomeriggio dello scorso 13 maggio gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Trieste e del Settore Polizia di Frontiera di Tarvisio, a seguito di consegna da parte del Collaterale Organo Austriaco, hanno tratto in arresto il cittadino kosovaro F. B. cl. ‘91 in esecuzione dell’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere e successivo Mandato di Arresto Europeo emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Trieste su richiesta della Procura della Repubblica – D.D.A. di Trieste che ha coordinato le indagini. F.B. è ritenuto responsabile dei reati di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina e sequestro di persona a scopo di estorsione nei confronti di una cittadina kosovara in stato interessante al settimo mese di gravidanza per fatti commessi in Trieste in data 05.05.2018. La vicenda si origina dalla denuncia sporta dal cittadino kosovaro K. F. il quale nella notte del 06.05.2018 si era presentato presso gli Uffici della Questura riferendo che la propria moglie era stata sequestrata a scopo di estorsione e trattenuta in una non meglio specificata località da alcuni esponenti di un’organizzazione criminale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina alla quale si era rivolto per far giungere la donna illegalmente in Italia. Le immediate indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica consentivano di risalire all’auto con la quale gli ignoti erano giunti fino a Trieste e, successivamente, a seguito di mirati servizi di osservazione e pedinamento, di intercettare e bloccare il predetto veicolo mentre si apprestava ad oltrepassare il valico di frontiera di Rabuiese in direzione Slovenia. Gli approfondimenti investigativi consentivano di identificare il cittadino serbo B. D. cl’ 66, trovato a bordo del veicolo, quale uno degli autori del fatto e, sulla scorta degli inequivocabili elementi di reità raccolti nei suoi confronti, di sottoporlo, in data 08.05.2018, in stato di fermo di indiziato di delitto. Lo sviluppo delle indagini permetteva, infine, di individuare nel kosovaro F.B. l’ulteriore membro del gruppo che aveva dapprima condotto la donna in questo capoluogo e, successivamente, l’aveva trattenuta in Slovenia, al fine di avanzare al marito l’ulteriore richiesta di una somma non preventivamente pattuita per la sua liberazione.