(SEGNALAZIONE) Non siamo “Buoni Triestini”, concittadini poco interessati ai problemi della città

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Tantissime persone e fra queste mi ci metto anch’io, giudicano i triestini poco attenti alle vicende locali e anche molto spesso poco partecipi  nel bene e nel male ai tanti problemi che ha questa nostra meravigliosa città. Fa sicuramente piacere vedere con quanto agonismo e fierezza il pubblico del Rocco inciti la nostra squadra di calcio, di quanto attaccamento dimostrino quelli dell’ Alma verso la propria squadra anch’essa simbolo del rinato basket triestino e inoltre nel vedere quanta gente ha partecipato (c’ero anch’io) al raggiungimento del Guinness dei primati per numero di coppie presenti e danzanti in Piazza Grande (Unità) per il Valzer più numeroso del mondo,( 1598 coppie contro le 1510 di Tuzla) anche se questo secondo me non basta assolutamente per definirsi dei “Buoni Triestini”.

Francamente non mi piace  fare paragoni con altre realtà ma ancora ce ne vuole per poter arrivare al livello d ’orgoglio dei nostri vicini Friulani e questo lo dico perchè secondo me la strada è ancora lunga, forse non tanto da parte della gente comune che pian piano incomincia a tirar fuori un pò i “Denti” dopo essersi accorta, con un pò di ritardo, delle enormi potenzialità turistiche che possiede la loro città, ma a riguardo dei nostri politici locali.

Come non essere compiaciuti che un giornalista-scrittore famoso come Beppe Severgnini sia nei media nazionali che in quelli locali abbia descritto con semplici ma eloquenti parole il suo amore per questa città pur non avendo avuto in passato alcun legame con essa, ma sarebbe bello che anche tutti, politici locali compresi,  prendessero questo come esempio da seguire.

Voglio concludere con fare un invito dal profondo del cuore a tutti ed è quello di cercare di partecipare ancora più numerosi a tutte le iniziative che si svolgeranno da oggi in poi nella nostra città per dimostrare al mondo che possiamo cambiare e non essere solo la città del “No se pol” ma anche la città del: “No’ xe vero che no’ se pol, se se vol se pol, basta volerlo”.

Paolo Fabricci