Schiavone (ICS): «Fondi pro rifugiati tagliati da Giunta regionale e destinati a armi ai vigili »

AGENZIA DIRE

"Nonostante tutti gli enti e le Prefetture  della regione abbiano sottolineato che i programmi per il sostegno  all'integrazione sociale dei rifugiati fossero molto importanti, perche'  alleviavano il carico sui Comuni, e nonostante parliamo di persone che  sono gia' qui e gia' titolari di protezione, questa Giunta ha preferito  togliere questi suoi contributi, a danno dei rifugiati, a danno degli  italiani e dei Comuni. E destinarli a cose non solo inutili, ma  addirittura dannose come le armi ai vigili che hanno soprattutto  mansioni amministrative". Commenta cosi' alla Dire il "pacchetto  sicurezza" della Regione Friuli Venezia Giulia Gianfranco Schiavone,  presidente dell'Ics - Ufficio rifugiati onlus, e uno dei padri del  sistema di accoglienza Sprar, nel mirino del Carroccio sia in regione,  sia a livello nazionale. Quella di Schiavone e' una bocciatura senza  appello dei capitoli a favore della sicurezza, e a scapito  dell'integrazione e immigrazione, che l'assessore regionale Pierpaolo  Roberti ha preparato per la legge finanziaria 2019 e la legge di  bilancio 2019-21. Ma non e' corretto chiamarli "spot elettorali",  spiega. "Non lo definirei affatto cosi': e' un tentativo di lavorare su  un cambio di senso comune- osserva Schiavone-. E' un'operazione  culturale pianificata, non e' improvvisata. Dicendo 'spot' si sottolinea  una mossa propagandistica, senza reale beneficio. Ma si sottovaluta  quanto invece l'operazione sia studiata e pianificata, con l'obiettivo  di cambiare la percezione sociale, la cultura prevalente e in questo  senso trasformare la societa'". Due esempi di questa operazione, secondo  il presidente dell'Ics, sono il Daspo urbano e il limite di 30% agli  stranieri nelle scuole dell'infanzia comunali di Trieste. "Sono entrambi  provvedimenti senza alcuna realta'- spiega-. La questione Daspo e'  ridicola, non ha nulla a che fare con il controllo del territorio, e'  priva di contenuto e efficacia. La seconda- continua- non servira' a  nessuno perche' i posti nelle scuole ci sono. E allora perche' si fanno  questi provvedimenti se non c'e' alcun motivo? Per cambiare la  percezione della realta'". Secondo Schiavone inoltre dietro a simili  provvedimenti della Lega a livello locale e regionale non c'e'  un'ossessione fine a se stessa per cui anche in Friuli Venezia Giulia  vengono riproposti atteggiamenti e temi nazionali. "C'e' un  coordinamento, ed e' abbastanza evidente, tra questa Regione e istanze  nazionali, dato da una frequentazione anche personale di molti esponenti  locali- prosegue-. Il fatto e' che questo partito si sviluppa solo su  questo tema, non c'e' nient'altro. Sul secondo tema, l'antieuropeismo,  ci stanno appena lavorando. E' quindi una questione di sopravvivenza,  per cui bisogna mantenere continuamente alta la tensione sui temi della  presunta sicurezza. Se la tensione cala, i cittadini potrebbero iniziare  a fare domande su questioni come strade, scuole, pensioni. E li' il re  e' nudo", conclude Schiavone.