Provoca incidente con moto rubata e scappa: gang di Scala dei Giganti ancora "protagonista"

Il 30.9.19 gli operatori della Polizia Locale intervenivano in via Frausin per il rilievo di un infortunio stradale successo quella notte. Lì, verificavano che il conducente del motociclo Kawasaki Versys, dopo aver perso il controllo sbattendo contro due veicoli in sosta, si era allontanato dal luogo dell’incidente abbandonando il mezzo a terra. L’attività di indagine successiva al rilievo permetteva sin da subito di accertare che il Kawasaki era in realtà oggetto di furto. Gli operatori del Nucleo di polizia giudiziaria analizzavano attentamente alcune tracce video di telecamere collocate lì vicino e due fotografie scattate da una residente svegliata di soprassalto dal fragore dello schianto; le immagini, seppur in campo lungo e con luce scarsa, immortalavano cinque giovani che nelle fasi immediatamente successive allo schianto, dopo aver collocato il motociclo sul cavalletto, si allontanavano in direzione di campo San Giacomo tra urla e schiamazzi. Gli investigatori riuscivano a identificare con certezza due di essi, un cittadino rumeno e un nordafricano, entrambi minorenni. Acquisendo ulteriori elementi a carico dei rimanenti tre individui, gli operatori appuravano che facevano parte del gruppo, salito agli onori della cronaca qualche giorno fa e gravitante tra piazza Goldoni, Scala dei Giganti e campo San Giacomo. I filmati fornivano inoltre indicazioni riguardo un veicolo che alcuni dei giovani del gruppo erano soliti utilizzare per gli spostamenti notturni. Il Nucleo di polizia giudiziaria diramava l'informazione a tutte le pattuglie stradali e proprio una di esse in servizio serale - una decina di giorni dopo - intercettava l’autovettura: la successiva identificazione dei giovani a bordo e l'incrocio dei dati con quelli già in possesso forniva un riscontro positivo che consentiva l’identificazione dei tre individui mancanti. Si tratta di V.M (cittadino serbo di etnia kosovara) M.A. (triestino), entrambi di 19 anni, e un altro minore kosovaro. Ultimata l’attività investigativa, i cinque giovani venivano deferiti all’Autorità Giudiziaria per il reato di ricettazione in concorso ; il motociclo rubato veniva restituito al legittimo proprietario.