Presidio a favore della sanità pubblica: «Nostra sanità alla frutta, la gente scenda in piazza»

Giorgio Jercog, coordinatore del Comitato difesa sanità triestina ha riferito che «chiediamo all'Amministrazione di rispettare gli impegni elettorali, in pratica quanto era stato scritto sul programma  di Fedriga. Ciò però che sta succedendo, è un continuum rispetto la riforma della Serracchiani. Con l'assessore Riccardi stiamo assistendo in poche parole ad un Telesca-Bis. La nostra sanità a Trieste alla frutta. Abbiamo un cantiere bloccato con 5 piani vuoti a Cattinara, un pronto soccorso intasato, liste d'attesa che aumentano di giorno in giorno. Insomma, non possiamo andare avanti così. Abbiamo bisogno di medici, di referenti che sappiano fare le cose, di gestire questa sanità pubblica locale».

Matteo Modica,  segretario FSI-USAE di Trieste ha spiegato che «noi siamo la voce dei lavoratori, siamo qui per dimostrate la politica che i lavoratori ci tengono alla sanità. Non possiamo più tollerare dei tagli perchè i lavoratori sono stremati. Sulla sanità viceversa è necessario fare degli investimenti sostanziali».

Marco, responsabile del gruppo Son Giusto per Trieste riferisce che «siamo moderatamente contenti di questa amministrazioni. Voglio però sottolineare che questa è solo la prima manifestazione di tante altre che ne seguiranno. Tutti i comitati e la gente che vuole bene a Trieste nei prossimi mesi si faranno vedere dalla città e molto probabilmente saranno una calamita per tutte le persone che non credono più nella protesta popolare. Cercheremo di far da traino e di risvegliare il nostro cuore di triestini ed il nostro amore sulla sanità e su tanti altri temi particolarmente caldi al giorno d'oggi, vedi ferriera e immigrazione».

Il consigliere circoscrizionale di Fratelli d'Italia Corrado Tremul ha invece spiegato che «le problematiche riguardanti il sociale non devono avere nessun colore politico».

Giorgio Marchesich della Federazione del Territorio Libero ha riferito che «siamo presenti in piazza Oberdan sotto la Regione perchè vogliamo che sulla Sanità triestina ci sia un occhio di riguardo, con investimenti strategici a favore del nostro popolo e non continue riduzioni come sta avvenendo ora ».