Porto Aperto, venerdì partenza street parade in maschera e festa in Porto Vecchio

LA CITTÀ È DI CHI LA VIVE, LE STRADE DI CHI LOTTA, LA NOTTE DI CHI AMA!

STREET PARADE & FESTA - ATTO II // special guests: Ménage a Trash + Mc Nill ?

VENERDÌ 1 MARZO

?h. 17:30 ritrovo in Molo Audace e partenza street parade in maschera (se si vuole)

? h. 22:00 festa in Porto (Vecchio) Aperto!

? LINE-UP: Menage a Trash // Trash Mc Nill // Rap Dj Feel // Drum and Bass Dj Erre // Psy trance Dj Möwe // Hard tek Dj Easy // Techno

Presente tutta la sera bar a prezzi sociali! ?

➡ vino, birra, spritzetti ➡ analcolici ➡ rum&cola, gin lemon, vodka lemon ➡ acqua GRATIS ===========================================

«La sera del 28 settembre - riferiscono i responsabili - abbiamo fatto qualcosa di bello e potente, qualcosa che sognavamo da tempo e che ci ha riempito il cuore: ci siamo ritrovati in piazza, tante e tanti divers* ma complici, con lo stesso bisogno e lo stesso desiderio di stare insieme fuori dai soliti schemi. Abbiamo occupato le strade, abbiamo danzato, abbiamo cantato, mentre indicavamo solo una frazione minuscola dei tanti spazi abbandonati, vuoti o sottoposti a gentrificazione e speculazione, prima di entrare nel luogo che riassume tutto ciò: porto vecchio. Una fetta di città a lunga tenuta sotto chiave, sottratta a chi la città la vive e ha fame di spazi e luoghi di espressione dei suoi bisogni e dei suoi desideri. In centinaia abbiamo fatto qualcosa di inedito, un gesto collettivo il cui significato è stato tanto più potente quante più persone alla fine si sono ritrovate a ballare sotto le stelle, lontani da discoteche e locali del centro».

«Tutto questo - ancora -  si è scolpito nelle nostre menti insieme alle emozioni di quella notte. Il segno che siamo tante e tanti ad aver bisogno di momenti come quello. Ed è esattamente quello che vogliamo fare: riprendere altri metri al deserto che avanza, far vivere questo bisogno, alimentarlo per farlo crescere. Lo facciamo esattamente da dove ci siamo fermati: Porto Vecchio. Uno spazio che abbiamo indicato come simbolico terreno su cui si gioca una partita che va oltre alle dichiarazioni di sindaco e giunta in merito: una partita che significa pensare in profondità al futuro della nostra città, a noi che la viviamo, a quali sono le priorità di una comunità».

«A noi - continuano -  la solita solfa di speculazioni, appalti e sub-appalti, edifici inutili, enormi e costosi, gentrificazione e turistificazione interessa poco. Ci interessa di più la presa di parola e di posizione dal basso, i corpi e le menti di chi Trieste la vive fuori dal salotto buono e ha ben altre esigenze di faraonici centri congressi, residence di lusso e via dicendo. Per noi adesso è Porto Aperto: uno spazio dove la città si esprime senza mediazioni, indicando da sé quello che le serve e quello che vuole. Uno spazio dove ultimi e penultimi si riconoscono e sono di casa, nel risignificare e ridisegnare gli spazi della città. Uno spazio dove riprenderci spazio».

«Ciò concludono -  a maggior ragione dopo il tempo della città-vetrina per eccellenza, quel dicembre natalizio dai toni zuccherati, col centro addobbato da cartolina, mentre le nostre periferie languono, sempre più abbandonate al degrado, quello vero, dell'incuria e delle politiche sociali che non avvicinano ma scavano fossati sempre più profondi. Ora è tempo di carnevale: quel tempo dell'anno che nell'Ancien Regime era concesso ai poveri per mettere il mondo sottosopra e camminare - per scherzo, certo - sopra le teste dei re. Noi ci prendiamo il carnevale e ne facciamo una festa di un anno intero: ribaltiamo - e non per gioco - le appartenenze di genere e le regole sociali: a fronte di un ordine che vuole soffocarci, vogliamo il disordine delle possibilità. Noi sul più bello ritorniamo sul luogo del delitto e ribadiamo il nostro essere e volere altro. Sapete chi, sapete dove, sapete quando, venite a scoprire cosa e come».