Pizzaiolo napoletano in trasferta si finge avvocato e truffa due novantenni

Nel corso della mattinata del 29 ottobre scorso i Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Monfalcone hanno fermato E.T., pizzaiolo 35 enne, e A.G. 32 enne, disoccupato che, in trasferta da Napoli, avevano appena truffato due anziane signore a Savignano del Rubicone (Forlì- Cesena) e Russi (Ravenna), con il noto trucco del finto incidente. Il metodo è sempre lo stesso: un finto studio legale informa telefonicamente la vittima designata di un incidente in cui sarebbe incappato un parente, chiedendo di consegnare ad un sedicente avvocato denaro e oggetti di valore necessari, nello sviluppo della truffa, a pagare una ipotetica cauzione. Sono gli stessi soggetti autori della truffa ai danni di una anziana signora di Monfalcone lo scorso 22 ottobre, quando riuscirono a farsi consegnare 3000 euro. Partendo proprio da questo episodio, dopo una attenta e complessa attività di indagine, grazie all’ausilio delle telecamere lungo le vie cittadine, i Carabinieri di Monfalcone sono riusciti a individuare l’auto utilizzata dai truffatori e accertarne i movimenti, la provenienza, ed infine l’identità. Il 28 ottobre scorso, nel corso delle indagini, emergeva che i due soggetti si erano mossi da Napoli in direzione della riviera romagnola. Immediatamente iniziava una attività di osservazione e pedinamento che portava a rilevare spostamenti sospetti dei due truffatori il mattino successivo nelle vie dei comuni di Savignano del Rubicone e Russi dove, mentre uno dei due restava in auto, l’altro veniva visto entrare in un condominio per uscire poco dopo. Il pedinamento continuava pertanto senza soluzione di continuità fino a Rimini, dove venivano fermati e perquisiti, mentre contestualmente i Carabinieri delle Compagnie di Forlì e di Ferrara cercavano possibili vittime nei condomini indicati. Risultava così che a Russi una signora di 86 anni aveva consegnato al sedicente avvocato 400 euro e due orologi, mentre a Savignano sul Rubicone una signora 90 enne aveva consegnato 2000 euro: cifre e oggetti esattamente corrispondenti a quanto rinvenuto nel corso della perquisizione. Uno dei due, inoltre, aveva con sé un documento con false generalità.