Pista ciclopedonale Cottur, pista sempre più sporca di deiezioni canine e cani senza guinzaglio

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGNALAZIONE DI UN NOSTRO LETTORE

La via della seta non passa per la pista ciclopedonale Giordano Cottur. Mentre i Grandi della terra si stanno scervellando se boicottare o meno gli accordi con la Cina, se e quali provvedimenti adottare verso chi ha già stipulato intese con l'Oriente,  a Trieste  i meno grandi sono costretti a subire  quotidianamente il depauperamento di una delle più belle arterie che collegano la città al Carso: la pista ciclo-pedonale Giordano  Cottur.

Capita infatti con una certa frequenza di imbattersi nel pascolare di cani liberi  senza guinzaglio e di tutte le taglie e razze, seguite a distanza più o meno breve dai loro proprietari muniti di guinzaglio, rigorosamente arrotolato in mano.

E capita di assistere ai bisogni fisiologici degli amici a quattro zampe, sull'erba come sul percorso stesso, il più delle volte senza alcun tipo di pulizia, perché tanto, chi controlla

Così,  tra una bicicletta che sfreccia in discesa, i runners assorti  nella musica dei loro iPod, in mezzo a  bambini in tenera età  a spasso con i genitori, attendiamo la prima  caduta del ciclista intralciato o la prima aggressione tra cani o  al bambino e al podista di turno ad opera del quadrupede lasciato libro di scorrazzare dal suo bipede, in dispregio delle norme e della buona educazione rispettosa degli altri.

E ci diranno che non amiamo gli animali, che non abbiamo mai avuto cani, che siamo rigidi ed esagerati persino, perché oramai  il diverso è  chi non ha un cane da umanizzare.

E vero, dobbiamo pure ammetterlo, certi cani ignoranti a due zampe non si possono amare.

La via della seta? No, non passa di qua. Speriamo in qualche vigile in borghese, almeno.... UN LETTORE