Piccoli di Podrecca, Operazione salvataggio Marionette verso la conclusione

Operazione Salvataggio Marionette: così potrebbe venir definito l'importante e complesso lavoro che sta per giungere a compimento in questi giorni, almeno in una sua prima e fondamentale parte, di analisi dei reperti, catalogazione e archiviopreludio indispensabile a un prossimo e integrale restauro -, che si concluderà entro questa domenica, in un ospitale e più che adeguato spazio alla Centrale Idrodinamica del Porto Vecchio, che il Comune di Trieste ha messo a disposizione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

E ciò in quanto è proprio il nostro Teatro Stabile “Il Rossetti” il “nume tutelare” delle  antiche marionette che furono del “Teatro dei Piccoli” di Vittorio Podrecca, un patrimonio dell'umana fantasia e dell'arte teatrale assolutamente prezioso e un bene culturale non solo da conservare ma anche da valorizzare e da re-impiegare in nuovi spettacoli, per recuperare e rilanciare, magari proprio da Trieste, una tradizione secolare ma proprio recentemente in via di riscoperta, e non solo a beneficio dei bambini, in più Paesi, dalla Spagna al Giappone.

Ma per intanto – come detto – un rilevante lavoro di verifica, classificazione e riordino è stato compiuto, grazie all'attenta e meticolosa opera degli appassionati “marionettisti” Barbara Della Polla e Ennio Guerrato dell’Associazione Cassiopea, con personale del Teatro Stabile e con il supporto degli allievi del Liceo Linguistico “Petrarca” di Trieste (in particolare della 4°H) coordinati dalla professoressa Patrizia Picamus che hanno inserito tale attività in un progetto di Alternanza Scuola-Lavoro, e con l'indispensabile disponibilità degli ampi spazi necessari che il Comune ha offerto.

In tal modo sono state riportate alla luce, dalle ben 50 vecchie casse in cui giacevano, oltre 500 marionette, apparenti a diversi “filoni” e tipologie di quest'arte, alcune – come hanno spiegato gli espertissimi Della Polla e Guerrato - più antiche e molto belle, la più datata risalente agli anni '30, o con storie molto particolari, come l'Arlecchino che fu addirittura utilizzato negli anni '60 in uno show televisivo negli Stati Uniti.

Tutti questi “Piccoli” di Podrecca sono stati dunque, in queste ultime settimane, appesi, fotografati, catalogati in una vasta sala della ex Centrale Idrodinamica, e di ognuno è stato “registrato” lo stato di conservazione; premessa obbligatoria per avviarli ora al necessario restauro (che si auspica potrà avvenire il più sollecitamente possibile, ma questo dipenderà dai finanziamenti che si riusciranno a reperire).

Per adesso era però giusto “celebrare” in qualche misura la fine di questa fase propedeutica e basilare per ogni successivo prosieguo, e in tal senso sono intervenuti alla Centrale  Idrodinamica tutti i principali “attori” di questa operazione squisitamente culturale: in primis, i vertici al gran completo de Il Rossetti-Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia con il Presidente avv. Sergio Pacor, la “vice” Chiara Valenti Omero, il direttore Franco Però con il direttore organizzativo Stefano Curti, amministrativo Maura Catalan e di produzione Roberta Torcello, gli Assessori comunali alla Cultura Giorgio Rossi e ai Teatri Serena Tonel, il responsabile dei Civici Musei storici e artistici Stefano Bianchi, oltre che, naturalmente, i “marionettisti” Barbara Della Polla e Ennio Guerrato e una folta “delegazione” degli studenti del “Petrarca”.

Comune la soddisfazione espressa in tutti gli interventi, a partire dal Presidente Pacor che ha manifestato il suo compiacimento per questa “uscita delle marionette dai cassoni d'epoca del Teatro, un vero e significativo avvenimento”, per il compimento del quale ha vivamente ringraziato, accanto al personale del Rossetti, la cooperativa Cassiopea “storicamente vicina al nostro Teatro”, i ragazzi del “Petrarca” e, con una particolare sottolineatura, il Comune “per la concessione di questi spazi bellissimi oltre che ampi e luminosi”.

L'Assessore Giorgio Rossi ha specialmente rimarcato l'importanza del “salvataggio di queste importanti e così particolari testimonianze del nostro patrimonio artistico e teatrale, che rischiavano di venir perdute e che invece devono venir assolutamente recuperate e 'rimesse in opera'”. Rossi ha quindi colto anche questa odierna occasione – dopo quella di ieri, con l'appena inaugurata Sezione di reperti del Lloyd installata al vicino Magazzino 26 – per significare la necessità che il Porto Vecchio riprenda vita, sempre più, anche attraverso tutte queste significative e vivaci presenze e attività. “Dopo la nuova Sezione della collezioni del Lloyd al “26”, sarà di prossima realizzazione in Porto Vecchio il nuovo Centro Congressi della Città, mentre la Sottostazione Elettrica è attualmente stabilita quale sede operativa per la preparazione dell'ESOF 2020. E' in atto l'inizio di un 'movimento' importante – ha detto ancora Rossi - e, in questo senso, il Comune è disponibile a conferire degli spazi, purchè vi si svolgano delle attività significative per la città. E sempre in questa direzione noi (il Comune, n.d.r) affronteremo ora più decisamente anche il problema dei collegamenti, che vanno intensificati ben oltre la pur importante fermata della linea 6. Bisogna poter assicurare ai cittadini e ai turisti un collegamento “mirato”, stabile e diretto, e in quest'ottica il “sogno” massimo sarebbe quello di una 'navetta' tra il fulcro turistico della città, cioè piazza dell'Unità-piazza della Borsa, e l'area dei magazzini via via rinnovati e riutilizzati del Porto Vecchio.”

L'Assessore comunale ai Teatri Serena Tonel – che ha anche portato il saluto dell'Assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli  - ha, dal canto suo, sottolineato l'importanza della massima sinergia e collaborazione fra Enti per ottenere risultati positivi e concreti come quello illustrato oggi, e come sempre più si sta finalmente realizzando nella nostra città; auspicando quindi, per quanto concerne, nello specifico, il recupero di queste preziose marionette, che “l'importante lavoro di inventariazione svolto sia prodromico a una rivalutazione e riproposizione di questo particolare e così affascinante settore dell'arte teatrale, che potrebbe essere anche il volano di significativi scambi culturali internazionali con i non pochi Paesi del mondo che quest'arte antica e tradizionale stanno via via riscoprendo”.

Il direttore dello Stabile Franco Però ha ribadito pure lui la necessità “dell’incontro fra Teatro, Enti cittadini e scuole” e ‘festeggiato’ l’avvenimento: “bello e importante che per la prima volta queste 50 casse siano state aperte!”

L’incontro – ha osservato in una propria nota il Teatro Stabile – ha rappresentato anche una rarissima occasione per ammirare, esposta nella sua completezza, questa importante testimonianza del teatro del Novecento, i “Piccoli” di Podrecca.

Vittorio Podrecca, di origini cividalesi, fu un innovatore nel teatro del ‘900: fu impresario e direttore della compagnia de I Piccoli di Podrecca, da lui fondata a Roma il 21 febbraio 1914. Reinventò l’arte delle marionette, i piccoli attori di legno (da qui il nome Teatro dei Piccoli), legando a sé le più importanti famiglie di animatori e le migliori menti delle avanguardie figurative e musicali italiane del secolo scorso.

I suoi spettacoli erano delle vere opere d’arte, capaci di conquistare il “tutto esaurito” da Parigi a Hollywood, a Buenos Aires. I “Piccoli” furono l’impresa teatrale italiana più longeva e conosciuta del secolo scorso e in 50 anni di attività realizzò oltre 35.000 rappresentazioni in tutto il mondo, in grado di appassionare il pubblico di tutte le età, “dai 3 ai 93”, come amava dire Podrecca.

Dopo la morte di Podrecca (avvenuta nel 1959) e successive difficoltà economiche la compagnia si sciolse e solo con l’intervento della Regione FVG e del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia le marionette, dalla fine degli anni Settanta, poterono nuovamente essere protagoniste a teatro.

Nel 2015 alcuni dei “Piccoli di Podrecca” sono stati interessati da un primo intervento di restauro grazie a un contributo straordinario del Ministero dei Beni e della Attività Culturali (MIBACT) e sono stati oggetto di un laboratorio, nonché “protagonisti” dello spettacolo “Dai 3 ai 93 - Una meravigliosa invenzione”, nato da un’idea di Barbara Della Polla e Ennio Guerrato proprio per celebrare i “Piccoli”.