Piano urbano della mobilità sostenibile, venerdì al MIB primo incontro pubblico

Un nuovo importante strumento pianificatorio per l'organizzazione della mobilità e per un miglioramento della complessiva qualità della vita in città sta prendendo le sue prime mosse in questi giorni. Si tratta del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) del Comune di Trieste, di cui è iniziata formalmente il 1 gennaio la fase di progettazione, con l'obiettivo finale di individuare e applicare tutta una serie di soluzioni innovative di mobilità sostenibile appunto, capaci di andare ben al di là delle classiche misure di contenimento e riorganizzazione del traffico veicolare tradizionale e della sosta (controllo delle emissioni, periodici blocchi della circolazione in funzione antinquinamento, spinta al rinnovo del parco veicolare circolante, creazione di nuovi parcheggi, tentativi vari di allargare un po' per volta le zone pedonali ecc.), portando invece la discussione decisamente oltre la consueta attenzione al mero problema delle auto e moto circolanti, inteso nel suo senso più ristretto. Un aspetto fondamentale del Piano – che rientra nel Progetto europeo “Civitas Portis” (Programma “Horizon 2020”) mirante a definire, testare e valutare una serie integrata di misure tendenti a risolvere i più basilari problemi delle città portuali in Europa, e come tale gode di un finanziamento europeo di 300 mila Euro – sarà infatti quello di “mettere a fuoco” preventivamente e nel modo più preciso possibile le attuali abitudini, necessità e tendenze dell'utente della strada della nostra città.  E ciò per capire e valutare, e quindi poter mettere a punto un piano strategico di lungo periodo, con una previsione dei bisogni concreti di mobilità attuali e futuri, che tenga conto, ad esempio, anche delle richieste e necessità di potenziamento del trasporto pubblico locale, con adeguamento dei percorsi e degli standard d'esercizio; delle esigenze di una nuova tendenza alla mobilità ciclabile, ma anche pedonale, in espansione; o delle segnalazioni di maggior pericolosità di talune arterie o punti particolari della viabilità; come pure delle necessità specifiche del trasporto di merci verso negozi, esercizi o semplici cittadini, anch'esso in crescente sviluppo. In tal senso, un “passaggio” determinante e prioritario della progettazione riguarderà dunque proprio l'analisi delle abitudini di mobilità in essere nel Comune; obiettivo “numero 1” da conseguire mediante brevi interviste a domicilio (da parte di personale addetto munito di apposito tesserino di riconoscimento, previo preavviso affisso nelle abitazioni, inerenti essenzialmente gli spostamenti effettuati dai componenti del nucleo familiare nel giorno precedente l'appuntamento e comunque completamente anonime) che saranno effettuate su un campione significativo della popolazione triestina, valutato attorno al 4% degli abitanti pari a circa 10.000 persone; e inoltre tramite ulteriori interviste ai conducenti e ai passeggeri delle autovetture in transito sui principali assi viari di entrata/uscita dalla città (attraverso posti di blocco temporanei, con la collaborazione della Polizia Municipale), o ancora con domande – questa “sezione” d'indagine è già iniziata nei giorni scorsi, n.d.r. - poste ai cittadini in viaggio sui mezzi della Trieste Trasporti e alle fermate. Per meglio illustrare, e quindi avviare anche “ufficialmente”, questo ampio intervento di  progettazione partecipata del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, il Comune ha indetto per dopodomani, venerdì 15 marzo, dalle ore 14 alle 17, alla Sala “Generali” del MIB, al Ferdinandeo (largo Caduti di Nasiriya 1), il primo evento pubblico di presentazione delle attività del Piano, alla presenza dei progettisti, dei rappresentanti del Comune di Trieste, e dei diversi partner del Progetto “Civitas Portis” e “portatori d’interesse”. Apriranno l'incontro l'Assessore comunale alla Città, Territorio, Urbanistica e Ambiente Luisa Polli e, sempre per il Comune, il Direttore del Dipartimento Territorio, Economia, Ambiente, Mobilità Giulio Bernetti.  Seguiranno gli interventi di Fabio Lamanna collaboratore al Piano per il Comune di Trieste (su “Verso una nuova 'Scienza delle Città'”), Tito Berti Nulli rappresentante della società Sintagma, aggiudicataria della progettazione del Piano e della propedeutica ricerca campionaria tra la popolazione (“Il PUMS di Trieste: obiettivi e linee di azione”), Fiorella Honsell referente di Sintagma a Trieste per la redazione del Piano (“Primi spunti su punti di forza e criticità del sistema della mobilità a Trieste”), Riccardo Berti Nulli di Sintagma (“Rilevamenti e indagini per il quadro conoscitivo del PUMS”), Luca Lucietti di FIT Consulting (su “Riorganizzazione e razionalizzazione della distribuzione urbana delle merci”). Concluderà l'incontro (verso le ore 17) una discussione-dibattito con i cittadini e i “portatori di interesse” presenti. Il Comune rivolge a tutta la cittadinanza un invito a partecipare. In merito all'argomento, in sede di presentazione dell'evento e dell'intera iniziativa, tenutasi nei giorni scorsi in Municipio, l'Assessore Luisa Polli aveva osservato come “con l'avvio del PUMS comincia oggi un percorso importante per il nostro Comune, per guardare finalmente alla viabilità non tanto in termini di contenimento e riordino del traffico veicolare ma anche di stimolo e sostegno alle altre forme di mobilità, ciclabile e pedonale, in una visione molto più “allargata”. E ciò non solo perchè la redazione di un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile è ormai, dal Decreto del 4 agosto 2017, un obbligo per tutte le città italiane, ma perchè noi per primi puntiamo convintamente all'obiettivo della maggior vivibilità urbana possibile, con la massima condivisione e partecipazione di tutta la cittadinanza e in collaborazione con le aziende del trasporto pubblico locale, nel nostro caso in primis con la Trieste Trasporti. Cercheremo in tal senso – ha concluso – di produrre un Piano flessibile, efficace per il presente ma nel contempo già predisposto per potersi adeguare nel tempo e cogliere le importanti novità che si svilupperanno a breve nella nostra città, a cominciare dagli sviluppi in vista nell'area del Porto Vecchio. In tal modo il PUMS dovrà necessariamente interfacciarsi con la parte urbanistica, contribuendo di fatto a fare da variante allo stesso Piano Regolatore”. Quanto alla ”tempistica” dell'”operazione”, l'ing. Bernetti ha indicato la fine di giugno per la conclusione della prima fase di rilevamenti, interviste e analisi, ovvero della 'fase conoscitiva' propedeutica del PUMS, che dovrebbe poi venir materialmente redatto, completato e portato all'approvazione del Consiglio Comunale entro un anno. Tito Berti Nulli, di Sintagma, ha parlato di due successive “scadenze” operative per la verifica dell'efficienza del Piano: la prima “a breve termine” nel 2025, e la seguente, sul “medio termine”, nel 2030.