Parco della Pace a Opicina, Casapound: «Commemorati terroristi, mettevano bombe in scuole e asili»

 “Quando, circa tre settimane fa, il Comune di Trieste ha deciso di affidare la gestione di questo spazio all’A.N.P.I. di Trieste abbiamo espresso tutte le nostre perplessità ricordando che chi ogni anno viene commemorato a Opicina non è né una vittima né un martire ma solo un terrorista” afferma in una nota Francesco Clun, responsabile provinciale di CasaPound Italia.

“Premetto - precisa Ciun - che non è in questa sede che si vuole entrare nel merito di una giusta e legittima decisione che fu presa nel 1941 dal Tribunale Speciale, né questa è la sede per discorsi storici. Non è però tollerabile che si continui a ricordare come un martire della libertà o un eroe d’altri tempi chi, in realtà, collaborava, o faceva parte, con organizzazioni terroristiche come il TIGR le cui insegne ogni anno fanno la loro bella comparsa a Opicina”.

“Coloro di cui stiamo parlando - prosegue -erano individui che mettevano bombe in scuole ed asili, gente che non ha mai nascosto i propri piani di annessione della Venezia Giulia alla Jugoslavia, gente che ha più volte fatto attentati stragisti, gente che si è macchiata, con responsabilità più o meno dirette, della tragedia delle Foibe. Ecco, questi sono gli eroi del Parco della Pace a cui il Comune di Trieste ha deciso di dare un nuovo gestore. E chi se non un movimento che con un certo tipo di storia continua ad andare a braccetto?”.

"E’ infatti l’A.N.P.I. di Trieste che gestirà questo luogo. Una scelta che non fa altro che dividere ulteriormente la città di Trieste, già lacerata e martoriata da una storia fatta di morte e sangue” prosegue Clun. “Che l’ANPI di Trieste, poi, abbia sempre cercato di riaprire vecchie ferite è noto. Tutti si ricorderanno le imbarazzanti dichiarazioni del Presidente provinciale dell’ANPI Fabio Valon in occasione del film Red Land o del suo fare ammiccante davanti ai ritratti del Maresciallo Tito. Così come tutti si ricorderanno la comparsa delle bandiere jugoslave e della brigata Garibaldi dietro allo striscione dell’ANPI in occasione di ogni 1 maggio. E l’elenco degli episodi in cui l’ANPI non ha mai esitato di glorificare un certo tipo di passato sono molteplici" dichiara ancora Clun.

"Per questo - conclude il responsabile provinciale di CasaPound - abbiamo deciso di ricordare a tutti a chi è dedicato quel monumento e chi, ogni anno, l’A.N.P.I., assieme ad esponenti politici locali, commemora. L’unica cosa di cui non aveva bisogno questa città è un’altra meta di pellegrinaggio per i nostalgici titini. Era veramente necessario dare ulteriore spazio e visibilità a nostalgici filo titini e anti-italiani?".