Museo Petrarchesco, venerdì inaugurazione del riallestimento “Francesco Petrarca nel tempo”

Sarà inaugurato VENERDì 1° FEBBRAIO, alle ORE 16.30, al Museo petrarchesco piccolomineo di via Madonna del Mare 13 (3. Piano), alla presenza del  Direttore del Servizio musei e biblioteche, Laura Carlini Fanfogna, il riallestimento del Museo sul tema  “FRANCESCO PETRARCA ED ENEA SILVIO PICCOLOMINI NEL TEMPO”, a cura di Alessandra Sirugo.

Il Museo è stato ripensato con l'idea di dotarlo di un nuovo supporto multimediale.  Domenico Rossetti, interpretato dall'attore Lorenzo Zuffi, comunica in un video a parete, che si attiva all'ingresso del visitatore, le motivazioni riferite alla genesi delle Collezioni dedicate a Francesco Petrarca e ad Enea Silvio Piccolomini.  Il video è stato caricato anche su tablet nella versione sottotitolata in inglese, in tedesco e con l'interpretazione in lingua dei segni.

L'esposizione affronta per la prima volta il tema della Fortuna di Petrarca nella cultura europea. Infatti la traccia lasciata nella poesia lirica dall'autore del Canzoniere segna i lirici europei dei secoli successivi, attratti dalla forma avvincente del sonetto e dalla tensione esistenziale che si respira nei Rerum Vulgarium Fragmenta. Se nel Cinquecento Pierre de Ronsard (1524–1585) ne riecheggia immagini e stilemi, la diffusione del sonetto e la pubblicazione di “canzonieri” in Inghilterra reca la cifra di temi, immagini e motivi petrarcheschi nell'opera di Samuel Daniel (1562 – 1619) e di William Shakespeare (1564 - 1616). In Italia Giacomo Leopardi pubblica due edizioni del Canzoniere commentate, in cui spiega i versi petrarcheschi interpretandoli secondo la propria sensibilità poetica.  Nel Novecento Rainer Maria Rilke, l'autore delle “Elegie Duinesi”, composte durante un suo soggiorno al Castello, ospite della Principessa Marie Thurn und Taxis, rieccheggia nei Sonetti ad Orfeo i versi di  Giovene donna sotto un verde lauro delle Rime petrarchesche. Del resto della memoria del Poeta aretino è tramato anche il Canzoniere di Umberto Saba, che dichiara sin dalla prefazione, di aver cercato di ritrovare nella propria memoria di lettore i versi di Petrarca e Leopardi.

L'ultima parte dell'esposizione è dedicata a illustrare il mito di Francesco Petrarca creato da autorità e uomini di cultura in Italia dopo il 1861 per costruire una storia linguistica e letteraria unitaria.

Il riallestimento inaugura altre iniziative che vedranno aprirsi il  2019 con un primo ciclo di conferenze intitolato “Francesco Petrarca tra identità culturale ed eredità poetica”: il 1° febbraio, alle 17.30, nella Sala Studio della Biblioteca Civica di via Madonna del mare 13 (3. piano),  Antonio Trampus, docente triestino, Ordinario del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati alla Ca' Foscari, effettuerà un intervento dal titolo “Raccontare una storia che non c'è. Invenzione e immaginazione a Trieste tra Settecento e Ottocento”.

Il ciclo proseguirà nella cornice dell'Auditorium del Museo Revoltella  con altri tre appuntamenti: iI 23 febbraio, alle 17.30, Fabio Romanini, docente di Filologia della Letteratura italiana all'Università di Trieste, parlerà di “Leopardi commentatore delle Rime di Petrarca”.

Il 16 marzo sarà Peter Brown, direttore della British School, ad affrontare il tema de “L'influenza del Rinascimento italiano nella cultura e nella lingua inglese: Petrarca in Chaucer e in Shakespeare”. La parabola della fortuna novecentesca di Petrarca avrà quindi la voce di Elvio Guagnini, professore emerito presso l'Università di Trieste, che il 30 marzo affronterà il tema dell' “Eredità di Francesco Petrarca nel Canzoniere di Umberto Saba”.