Museo del mare, prorogata fino al 14 ottobre la mostra “In viaggio con Thalia”

Il Comune di Trieste, Servizio Musei e Biblioteche informa che, visto il notevole interesse  del pubblico,  la mostra “In viaggio con Thalia , Dalla prima nave bianca del Lloyd alla principessa del mare (1907-1967)”, allestita  al Civico Museo del Mare di via Campo Marzio 5 a Trieste, è stata prorogata fino al 14 ottobre.  Con questa soluzione si darà anche modo a turisti e visitatori e a agli stessi partecipanti e spettatori della Barcolana di vistare una rassegna davvero suggestiva.

La mostra, “In viaggio con Thalia, dalla nave bianca del lloyd alla Principessa del mare”  sarà visitabile fino al 14 ottobre con con il seguente orario: lunedì – domenica ore 9-13, chiuso il mercoledì. L'ingresso e gratuito. Ulteriori informazioni su www.museomaredelmaretrieste.it e http://www.museodelmaretrieste.it/in-viaggio-con-thalia/

La storia di questa prima “nave bianca”, orgoglio del Lloyd Austriaco e, con questo, dell’intera cantieristica giuliana, è al centro della rassegna organizzata dal Civico Museo del Mare assieme all'Associazione culturale Italian Liners. A ideare il percorso Maurizio Eliseo, uno dei massimi esperti a livello mondiale per quanto concerne la storia della crocieristica, e collezionista di oggetti legati alla Thalia, ed Enrico Mazzoli, conservatore del Museo del Mare.

Fotografie d'epoca, volumi, documenti, dépliant e menù di viaggio, argenti, strumenti di navigazione, cartoline provenienti da collezioni private e dall'Archivio Storico del Lloyd recentemente acquisito dal Comune di Trieste, restituiscono le vicende del Thalia e di un'epoca. Trattando la nascita della crocieristica, la mostra ospita anche un “cammeo” dedicato alla M/N Italia, prima nave italiana, realizzata a Muggia, a essere concepita per le crociere di lusso e che, noleggiata, con tanto di equipaggio prevalentemente triestino, dalla statunitense Princess Cruises, dette inizio, nel 1967, alla stagione crocieristica dell'importante compagnia americana. Una tradizione che continua fino al giorno d’oggi, con navi in prevalenza commissionate a Fincantieri.

Sono 110 gli anni che ci separano dalla prima rotta intrapresa dal piroscafo Thalia. Era il 1907 quando il Lloyd Austriaco decise, per meglio rispondere alle esigenze di una diversificata platea di passeggeri, di ampliare le proprie offerte. Le navi di linea allora in uso, quelle che – com’è intuibile dal nome – si muovevano lungo rotte prestabilite trasportando merci e persone suddivisi in varie classi fino ai migranti, non rispondevano più alle esigenze delle classi più abbienti della società, desiderosi di viaggiare senza, per questo, rinunciare a un ambiente fatto di raffinatezze. Fu pertanto deciso di prendere una nave di linea, la Thalia e, una volta completamente svuotata, di rimaneggiarla trasformandola in una sorta di albergo galleggiante da adibire a “viaggi di piacere”, con sale concepite per rendere quanto più piacevole il soggiorno dei suoi ospiti. Vi sarebbe stata un’unica classe di lusso, con prezzi diversificati unicamente in base alla tipologia e alla collocazione delle singole cabine. Infine, per diversificarla dalle altre navi che continuavano a svolgere i servizi di linea, generalmente dipinte in nero per via dei fumi ricchi di parti di carbone provocati dalle macchine di allora, fu deciso di verniciarla in bianco, anche se questo avrebbe comportato la necessità di una ben più rigida manutenzione. Da qui la tradizione delle “navi bianche”, continuata fino al giorno d’oggi.

La nave iniziò la sua attività nel 1907 e i suoi “viaggi di piacere”,così si chiamavano le crociere allora , oltre una decina all’anno, videro l’entusiastica adesione della migliore aristocrazia e borghesia dell’epoca. L'itinerario più prestigioso, vero fiore all’occhiello della Compagnia, era la crociera di mezza estate che la portava, superato lo stretto di Gibilterra, lungo la costa atlantica europea fino ad Amburgo. Chi voleva (e poteva) continuava da qui il viaggio visitando la frastagliata costa norvegese lungo un percorso oggi reso famoso dalla “Hurtingruten”, proseguendo poi, una volta oltrepassato Capo Nord, fino alle lontane isole Spitzberghen e, quindi, in pieno Oceano Artico. Qui, per gli ospiti del Thalia, le emozioni si sprecavano, a iniziare dal fascino del Sole di mezzanotte agli iceberg, alle spiagge dove era possibile ammirare le foche ed i trichechi fino agli orsi bianchi, che da quelle parti non è difficile vedere. La nave continuava all’incirca fino agli 80° di latitudine Nord, dove l’infinita distesa della banchisa regalava ai turisti un’ultima, indimenticabile, emozione.