Muggia, continui allagamenti in viale Trieste: al via i lavori di ristrutturazione

È con un’ordinanza sindacale contingibile ed urgente (n.21/2019) che l’Amministrazione Marzi compie un importante passo verso la risoluzione di una criticità annosa che rende ostaggio del maltempo via di Trieste in corrispondenza di quasi ogni evento meteorologico intenso. La strada ex provinciale n. 14, ora in gestione ad FVG Strade spa, è un’importante arteria viaria del territorio muggesano, il cui tratto in corrispondenza del cavalcavia di Fonderia - all’altezza del molo Balota - rappresenta di fatto l’unico accesso al centro abitato di Muggia. “Come riscontrato in modo allarmante in occasione degli ultimi fenomeni temporaleschi, che hanno richiesto l’attivazione, di intesa con la Protezione Civile, del Centro Operativo Comunale (COC), in caso di piogge intense, la scarsa funzionalità del sistema di deflusso delle acque comporta l’allagamento del tratto statale con il ristagno di sempre più ingenti quantità di acqua piovana sulla carreggiata sia in corrispondenza di molo Balota, sia all’altezza della caserma dei Vigili del Fuoco in via di Trieste, impedendo di fatto il transito dei veicoli” ha ricordato l’assessore Laura Litteri. Il sistema di reti per il deflusso delle acque meteoriche in corrispondenza dell’imbocco del cavalcavia di Fonderia nonché quello in corrispondenza della caserma dei Vigili del Fuoco in via di Trieste sono molto vetusti e presentano cedimenti ed occlusioni nella parte di interramento ricadente su demanio marittimo del tratto compreso tra molo Balota e via Battisti. Un tratto che convoglia le acque meteoriche attraverso delle tubazioni interrate che attraversano l’interramento che, situato a nord rispetto alla strada, appartiene al demanio marittimo e ricade nel perimetro dei Sito Inquinato di Interesse Nazione (S.I.N.)” spiega il sindaco Laura Marzi facendo ben comprendere la complessità della situazione. “È una situazione ben nota, per la quale, specie negli ultimi tempi, sono stati già eseguiti, da parte degli organi competenti, diversi interventi[1] che purtroppo non sono riusciti a risolvere la problematica. La strada ovviamente non è comunale, ma non per questo è venuto meno il nostro impegno che ci ha visto confrontarci con tutti gli enti coinvolti nella gestione di quell’arteria per giungere ad un piano d’azione condiviso e risolutivo sul sistema di deflusso delle acque meteoriche dell’area”. Ma in cosa consisterà, quindi, l’intervento dei prossimi giorni? Sarà ripristinata la funzionalità dei tratti di condotta danneggiati attraverso l’esecuzione di lavori di scavo nella parte di interramento ricadente su demanio marittimo ed ambito S.I.N., la sostituzione delle tubazioni esistenti con nuove tubazioni di diametro e pendenza tali garantire il deflusso dei volumi di acque meteoriche a mare nonché il reinterro degli scavi effettuati[2]. “È un lavoro complesso, che in una situazione normale dovrebbe avere alle spalle l’esplicamento di un gran numero di pratiche amministrative volte all’ottenimento di tutte le autorizzazioni del caso[3] per intervenire con lavori di sostituzione delle condotte meteoriche danneggiate in ambito S.I.N.” ha chiarito il vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici Francesco Bussani. “Il problema è noto a tutti gli enti coinvolti ed era già stato più volte segnalato. Avremmo auspicato di poter seguire il normale iter burocratico, ma l’urgenza ci ha costretti ad intervenire altrimenti. Non possiamo che augurarci che con questo intervento eccezionale si riesca a risolvere una volta per tutte il problema della stagnazione delle acque meteoriche”. È alla luce dei sempre più frequenti e sempre più intensi fenomeni temporaleschi (anche in ragione dell’avvicinarsi della stagione invernale interessata da un maggior numero di precipitazioni) e del grave rischio per la sicurezza stradale nel caso in cui non si proceda con estrema urgenza alla risoluzione della problematica di ristagno delle acque meteoriche, che l’Amministrazione Marzi ha, infatti, emesso quest’ordinanza sindacale contingibile ed urgente. “Aldilà dell’evidente disagio per tutta la città per l’impraticabilità di quel tratto stradale in coincidenza di ogni importante evento temporalesco, la vera priorità è la sicurezza” ha concluso Marzi “non solo in considerazione dell’importante volume di traffico su quella che di fatto è la naturale via di entrata e uscita al centro abitato di Muggia, ma anche perché proprio perché in quell’area si trovano gran parte delle realtà che proprio della tutela della sicurezza pubblica si occupano”. La fruibilità del tratto stradale di via di Trieste è, infatti, indispensabile per garantire l’utilizzo, soprattutto in situazioni di emergenza, dei mezzi di soccorso o deputati alla sicurezza pubblica in dotazione alla caserma dei Vigili del Fuoco, alla caserma dei Carabinieri, all’autorimessa della Polizia Locale ed alla sede della Protezione Civile Comunale, tutte strutture che hanno sbocco su quella strada. Un’azione importante quella dell’Amministrazione Marzi, quindi, che potrebbe finalmente mettere fine an una criticità che da molto tempo coinvolge la città “agendo in via sostitutiva delle diverse amministrazioni coinvolte e in particolare modo in luogo dell’ente gestore del tratto stradale in esame riservandosi di richiedere la rifusione delle spese sostenute e dando atto che il presente provvedimento non costituisce dichiarazione di titolarità sui tratti stradali in esame essendo volto esclusivamente ad assicurare tempestivamente  la pubblica incolumità sugli stessi” ( cit. ord.). [1] L’ultimo dei quali il 14 marzo quando Friuli Venezia Strade è intervenuta sulla Strada Provinciale 14 -e precisamente nel tratto interessato dagli episodi di allagamento- con un intervento sulla caditoia di smaltimento delle acque meteoriche con l’adiacente tubo di drenaggio che le convoglia al mare. [2] Nello specifico: - interventi in via di Trieste: getto in opera di una caditoia in cemento armato ispezionabile da collettare alla rete esistente, scavo a trincea con fornitura e posa in opera di condotta in PVC di diametro non inferiore a 400 mm di lunghezza pari a circa 32 m lungo il marciapiedi di via di Trieste all’altezza del civ.n. 8, scavo in trincea per fornitura di un tratto di condotta da rinterrare con interi certificati per la lunghezza di circa 66 m lungo l’interramento attualmente in concessione ai Vigili del Fuoco, fornitura e posa in opera di  pozzetti di ispezione in numero adeguato da poter garantire la pulizia della nuova condotta, ripristino del tratto stradale, movimentazione della scogliera frangiflutti per il recapito a mare della nuova condotta meteorica conferimento a discarica autorizzata delle terre e rocce da scavo; - interventi presso molo Balota: getto in opera di una caditoia in cemento armato ispezionabile da collettare alla rete esistente, scavo a trincea con fornitura e posa in opera di condotta in PVC di diametro non inferiore a 400 mm da rinterrare con interi certificati per la lunghezza di circa 43 m lungo l’interramento di molo Balota attualmente in consegna ai Vigili del Fuoco, fornitura e posa in opera di  pozzetti di ispezione in numero adeguato da poter garantire la pulizia della nuova condotta, movimentazione della scogliera frangiflutti per il recapito a mare della nuova condotta meteorica e conferimento a discarica autorizzata delle terre e rocce da scavo. [3] Redazione a approvazione del piano di caratterizzazione, esecuzione dei sondaggi ed analisi, valutazione del rischio, richiesta di sub-concessione demaniale marittima su aree già in concessione a terzi.