Metlicovitz, manifesti di un pioniere della pubblicità: mostre al Revoltella e Schmidl

L'esposizione, illustrata dall'assessore alla Cultura Giorgio Rossi con il direttore del Servizio Musei e Biblioteche Laura Carlini Fanfogna, Marta Mazza, direttore del Museo Nazionale Collezione Salce e il curatore Roberto Curci, è promossa e realizzata dal Comune di Trieste- Assessorato alla Cultura, Sport e Giovani-Area Scuola, Educazione, Cultura e Sport-Servizio Musei e Biblioteche, in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Polo Museale del Veneto-Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso e con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia. Resterà allestita al Civico Museo Revoltella e al Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” dal 16 dicembre 2018 al 17 marzo 2019. Passerà poi al Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso dal 6 aprile al 18 agosto 2019.

“Il museo Revoltella ha registrato 24 mila visitatori due anni e mezzo fa, oggi, a fine 2018, ne conta ben 41 mila – ha evidenziato l'assessore alla Cultura Giorgio Rossi -. Treviso ci insegna che si possono raggiungere numeri importanti portando mostre importanti come questa. Con passione e determinazione stiamo costruendo nuove prospettive di crescita e di sviluppo scommettendo sui nostri contenitori culturali. Porto Vecchio è un investimento eccezionale che offrirà occasioni di lavoro per i nostri giovani e attirerà nuovi flussi turistici”.

 La rassegna è curata dallo storico dell’arte e scrittore Roberto Curci e diretta da Laura Carlini Fanfogna, direttrice del Servizio Musei e Biblioteche, e da Marta Mazza, direttrice del Museo Nazionale Collezione Salce.

150 anni fa nasceva a Trieste Leopoldo Metlicovitz, uno dei maestri assoluti del cartellonismo italiano. È lui l’autore di decine di manifesti memorabili, dedicati a prodotti commerciali e industriali, ma anche a grandi eventi come l'Esposizione internazionale di Milano del 1906, a famose opere liriche (Madama Butterfly, Manon Lescaut, Turandot) e a film dell'epoca del muto (primo fra tutti Cabiria, storico precursore del kolossal).

Assieme ad artisti quali Hohenstein, Laskoff, Terzi e al più giovane concittadino Marcello Dudovich, Metlicovitz (che di quest'ultimo fu il “maestro”) operò per decenni alle Officine Grafiche Ricordi di Milano, dopo un avvio come pittore paesaggista nella città natale e un apprendistato come litografo (professione ereditata dal padre) in uno stabilimento grafico di Udine.

Fu proprio grazie all'intuito di Giulio Ricordi, che Metlicovitz poté esplicare, dagli ultimi anni dell'Ottocento, tutte le proprie potenzialità espressive, non solo come grande esperto dell'arte cromolitografica, ma pure come disegnatore e inventore di quegli “avvisi figurati” (così chiamati allora) che, affissi a muri e palizzate, mutarono il volto delle città con il loro vivace cromatismo, segnando anche in Italia la nascita di quell'arte della pubblicità sintonizzata su quanto il “modernismo” internazionale andava proponendo nelle arti applicate sotto i vari nomi di Jugendstil, Modern Style, Art Nouveau, Liberty.

“E' una sorta di risarcimento nei confronti di Metlicovitz, un artista che passava dalla pittura ad altre arti e altri temi, alla società in generale, a viaggi, sport, turismo, restituendoci l'immagine di un'epoca – ha spiegato Carlini-. Nella grande monografica rivive l'intero arco della produzione dell'artistaLe opere esposte, 73 manifesti (alcuni di dimensioni “giganti”), tre dipinti e una ricca selezione di “grafica minore” (cartoline, copertine di riviste, spartiti musicali ecc.), saranno organizzate in otto sezioni espositive, sette delle quali ospitate presso il Civico Museo Revoltella e una – la sezione dedicata ai manifesti teatrali per opere e operette – nella Sala Attilio Selva al pianterreno di Palazzo Gopcevich, sede del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”.

Le opere provengono per la gran parte dal Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso (68 manifesti), oltre che dalle collezioni civiche (Civico Museo Revoltella e Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”) e da raccolte private.

“La produzione cartellonistica di Metlicovitz, così come quella dell'amico Dudovich, fu – sottolinea Roberto Curci – particolarmente intensa negli anni precedenti la Grande Guerra, con la creazione di autentici capolavori rimasti a lungo nella memoria visiva degli italiani e a tutt'oggi largamente citati e riprodotti in ogni studio sull'evoluzione del messaggio pubblicitario del Novecento. A questo eccellente artista, caratterialmente schivo ed estraneo ad ogni mondanità, alle prove – affascinanti per verve ed eleganza stilistica – da lui devolute sia a realtà commerciali come i popolari Grandi Magazzini napoletani dei Fratelli Mele sia all'universo musicale e teatrale, spiritualmente a lui congeniale (conoscente di Verdi, fu amico soprattutto di Puccini), è dedicata questa mostra che si propone di rappresentare il “tutto Metlicovitz”, straordinario cartellonista, certo, ma anche eccellente pittore ed efficace grafico e illustratore”.

La mostra è corredata da un raffinato catalogo, a cura di Roberto Curci e Marta Mazza (Lineadacqua Edizioni).

Inoltre, grazie alla collaborazione fra Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste e la compagnia Arearea, si proporrà “Museo in Danza” negli spazi del Revoltella, il 21, 22 e 23 dicembre, con 7 appuntamenti in calendario. Il 21 dicembre, alle 18, si terrà un evento speciale con una coreografia che si inserirà nella mostra dedicata a Maetlicovitz.(Biglietti disponibili nei consueti punti vendita del Teatro Stabile regionale).