Maxi operazione della Guardia di Finanza, emesse fatture false per 40 milioni di euro

I finanzieri della Compagnia di Prosecco, su disposizione del Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Trieste, hanno dato esecuzione a due provvedimenti di custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di altrettanti cittadini italiani ritenuti i principali responsabili di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari, quali l’emissione di fatture inesistenti (per oltre 40 milioni di Euro) e la dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture false. Cinque in tutto le persone indagate, soggetti attivi nel settore commerciale dei prodotti per la casa. L’Operazione trae origine da una verifica fiscale avviata all’inizio del 2018 e rappresenta il frutto di conseguenti indagini condotte dai militari della Compagnia di Prosecco sotto la direzione del Procuratore della Repubblica di Trieste dott. Carlo Mastelloni e del Sostituto dott. Federico Frezza. Le investigazioni hanno portato alla luce un’associazione a delinquere che – attraverso un preciso e strutturato disegno criminoso – aveva dato vita a varie società estere prive di qualsivoglia struttura commerciale e patrimoniale nei rispettivi Paesi di residenza. Le stesse, invece, erano gestite direttamente a Trieste ed utilizzate per l’interposizione fittizia nel meccanismo delle cosiddette “frodi carosello”. La fittizia interposizione delle società aveva lo scopo di neutralizzare gli effetti dell’Imposta sul Valore Aggiunto che negli scambi intracomunitari – in questo caso solo simulati – consente agli operatori di effettuare operazioni avvalendosi del titolo di “non imponibilità I.V.A.”. Il successivo passaggio del disegno criminoso prevedeva la creazione e l’interposizione di numerose società italiane cc.dd. “cartiere” le quali – dopo aver “acquistato” le merci dalle società estere – le rivendevano ai clienti italiani accumulando consistenti debiti I.V.A. nei confronti dell’Erario che omettevano sistematicamente di versare. In questo modo i soggetti economici coinvolti nella frode riuscivano a vendere prodotti per la casa a dei prezzi sensibilmente inferiori a quelli praticati dagli altri onesti operatori commerciali, realizzando in tal modo delle vere e proprie forme di concorrenza sleale. L’attività sviluppata dalle Fiamme Gialle è l’espressione delle rinnovate linee strategiche del Corpo, volte a rafforzare l’azione di contrasto dei fenomeni illeciti più gravi ed insidiosi nonché ad incrementare ulteriormente la qualità degli interventi ispettivi valorizzando soprattutto le risultanze acquisite nel corso dalle indagini svolte con i poteri di Polizia Giudiziaria. In tale contesto, la lotta alle frodi fiscali costituisce l’ambito di intervento che meglio esprime la tipicità delle funzioni di Polizia Economico-Finanziaria che contraddistingue l’operato della Guardia di Finanza, la quale si pone a tutela degli operatori commerciali che rispettano le leggi dello Stato.