Marina Militare, un triestino tra i candidati per l'incarico di Capo di Stato Maggiore

Lo abbiamo letto sui giornali più volte nelle ultime settimane e, con malcelato orgoglio, ci speriamo tutti: un Ammiraglio triestino, Dario Giacomin, è nella lista dei candidati per l'incarico  di Capo di Stato Maggiore della Marina Militare.

Il suo curriculum parla chiaro: dalla fine della scuola superiore dalla nostra città ha percorso tutte le tappe, dall'Accademia Navale di Livorno, agli anni di imbarco sui sommergibili  - i cosiddetti "Delfini" di cui oggi è il decano in servizio - e poi ai comandi di navi, fino diventare Ammiraglio di Squadra, il grado più alto nella carriera di un militare "del mare". Chi lo conosce, qui a Trieste - i suoi genitori vivono qui - parlano di tanto amore per il mare, sin da piccolissimo, mare protagonista, fin dai primi passi, del suo futuro.
Dario Giacomin nasce a Trieste il 21 settembre 1961 da genitori istriani e vive i suoi primi 5 anni nel Campo profughi di Prosecco, a seguito dell'esodo della sua famiglia dopo la fine della guerra. Suo papà, oggi in pensione, ha lavorato anni come saldatore nei cantieri, lavorando tanto, solo lui sa quanto, per assicurargli istruzione e futuro. Ed è proprio in quei primi anni da bambino che suo papà lo porta al varo del sommergibile Toti a Monfalcone, evento di cui dicono conservi chiaro ricordo e da cui è probabilmente partita la sua passione e la determinazione per diventare sommergibilista della Marina Militare italiana. Una carriera di tutto rispetto, la sua, iniziata con l'ingresso in Accademia, dopo il diploma conseguito al Liceo Scientifico Oberdan, dove si attesta sempre ai primi posti della graduatoria di merito del suo corso, il Corso Maestrale. Tanti gli anni di comando, dai tre sommergibili: Mocenigo, Dandolo e Longobardo, alla fregata Grecale, alla Seconda Squadriglia Corvette in Sicilia, fino alla Portaerei Giuseppe Garibaldi, nel 2008, al tempo "ammiraglia" della flotta militare italiana. Poi, incarichi via via più complessi e prestigiosi: Comandante dei Sommergibili per 3 anni, reparto di nicchia ma di eccellenza della Marina Militare italiana, conosciuta a livello internazionale per il suo livello di preparazione professionale, strategica e tecnologica, Capo di Stato Maggiore del Comando in Capo della Squadra Navale, Capo della logistica e delle infrastrutture di tutta la Marina Militare, fino all'attuale incarico di Vice Segretario Generale e Vice Direttore Nazionale degli Armamenti del Ministero della Difesa.

Ce lo dipingono come uno tosto, determinato ma tanto, tanto umano. Non ce ne stupiamo, sono doti, insieme all'orgoglio per la città e per il territorio, all'attitudine, tutta triestina, a far fronte ai venti duri e sferzanti dell'inverno ma anche a saper far parlare il cuore, che sono lo specchio del carattere di questa terra.

Chissà che non nominino lui a Capo della nostra Marina, noi ci speriamo, sarebbe un riconoscimento dei valori e del tributo di tutti i giuliani alle Istituzioni di questo Paese proprio nell'anno in cui è stata dedicata alla città di Trieste la nuova nave della Marina Militare, la più grande mai costruita in Italia, a Castellammare di Stabia, in un'unione simbolica del paese, un'unica linea continua da Nord a Sud, aspetto questo che ci viene naturale, abituati  ad unire la calda creatività del Mediterraneo del Sud con l'austera bellezza dell'Europa continentale.

Abbiamo letto che è il più giovane dei candidati e vorremmo che questo diventasse un pregio: ci piacerebbe che proprio un triestino diventasse il portabandiera di un messaggio nazionale, di una visione rivolta al futuro, un futuro che punta ai giovani e che dimostri loro, a tutte le nostre nuove generazioni, cresciute in un Paese in cui la giovane età possa essere una risorsa per tutti, in cui si possono realizzare i propri sogni, con la passione, la volontà, il lavoro e il cuore sempre oltre l'ostacolo, anche partendo da zero, come il nostro Dario Giacomin.