Manifesti su scuola Gorizia, CasaPound: «Nessun incitamento all'odio, nessuna provocazione»
«A seguito delle accuse di incitazione all'odio razziale ricevute per via dell’affissione di manifesti di propaganda nei pressi di una scuola per le minoranze slovene, il Blocco Studentesco risponde affermando che non c’è alcuna volontà di discriminare, piuttosto la volontà di creare una realtà inclusiva che permetta anche alla minoranza slovena, presente nel goriziano, di battersi per migliorare le condizioni dell’istruzione lacunosa che ricevono oggi».
Lo riferisce in una nota Blocco Studentesco.
«Nella giornata odierna se ne sono sentite di tutti i colori in merito a dei presunti moventi razziali o più generalmente di incitazione all'odio dietro all'affissione di manifesti avvenuta la notte precedente in via Puccini - afferma Matteo Andreoli, responsabile locale del movimento».
«Sarebbe bastato semplicemente interpellarci e chiedere spiegazioni. I manifesti sono gli stessi che utilizziamo ogni giorno in tutta Italia – prosegue Andreoli - ed è palese, a meno che non si sia in malafede, che non c’è nessun intento provocatorio dietro alle nostre azioni ma semplicemente la volontà di coinvolgere la minoranza slovena nella battaglia per i diritti che in quanto cittadini italiani li riguarda esattamente come riguarda noi. Si continua ad accusare con ignoranza il Blocco Studentesco di essere un’organizzazione xenofoba senza preoccuparsi di conoscere la realtà. Infatti se questi sedicenti paladini della democrazia si fossero interessati a conoscerci ora saprebbero che all'interno del nostro movimento ci sono militanti che appartengono alle più disparate etnie e che sono parte integrante della nostra comunità».
«Noi come Blocco Studentesco – conclude la nota – saremo sempre al fianco di tutti gli studenti, a prescindere dalle loro origini, che vorranno mettere il loro impegno per cambiare le scuole in meglio senza lasciarsi fermare dalle patetiche fobie di una fazione politica ormai arrivata alla frutta».