Link Trieste: «Nessuno spazio ai fascisti, né in università, né in città, né altrove»

FOTO DI REPERTORIO «Per la seconda volta in un paio di settimane l’Università di Trieste è teatro di un blitz notturno di Casapound che, utilizzando la firma della propria sigla studentesca, tenta di crearsi uno spazio di agibilità all’interno dell’ateneo. Questo giro è per ricordare il centenario della fondazione dei fasci di combattimento, citando direttamente Mussolini e facendo crollare la falsa retorica di superamento del ventennio». Blocco Studentesco risponde a Link: «Con o senza divieti, noi ci saremo» Lo rileva la lista Universitaria Link. «In entrambe le occasioni - riferisce Link -  i manifesti sono stati prontamente rimossi perché in ateneo così come in città non deve esserci spazio per una formazione neofascista. Il primo argine alle infiltrazioni fasciste in Università è la costante e quotidiana attività antifascista di chi gli spazi universitari li vive ogni giorno, ma vogliamo che l’amministrazione universitaria non deleghi unicamente a studentesse e studenti questo compito ma prenda posizione. Rispetto alle dichiarazioni rilasciate dal prof. Fermeglia, ci sembra evidente che il problema non sia l’assenza di un’autorizzazione o l’aver coperto i manifesti di una tornata elettorale alla quale partecipiamo, che in confronto a tali minacce di infiltrazioni passa in secondo piano». Blocco Studentesco risponde a Link: «Con o senza divieti, noi ci saremo» «Crediamo - continuano i componenti di  Link -  che manifesti contenenti citazioni di Mussolini vadano rimossi a prescindere, indipendentemente dalle modalità dell’affissione. Ci lasciano invece interdetti le affermazioni del portavoce di Alternativa Universitaria, che da una parte individua la gravità dell’atto nella non partecipazione di chi ha attaccato i manifesti alle elezioni universitarie (come a dire che se vi prendessero parte avrebbero magicamente una legittimazione), dall’altra si nasconde dietro la dicitura “ogni forma di estremismo” per non mettere nero su bianco una condanna al fascismo, forse per cerchiobottismo, forse per timore di perdere una parte di elettorato». Blocco Studentesco risponde a Link: «Con o senza divieti, noi ci saremo» «Studenti in Movimento - sottolinea Link - , che due anni fa candidò un militante della Lega Nord molto vicino a Casapound al consiglio di dipartimento di economia, chiede invece “un’azione legale contro ignoti” non accorgendosi però che gli autoproclamati fascisti del terzo millennio non hanno nessuna remora a firmare il proprio materiale, inclusi i manifesti al centro dell’attenzione. Oltretutto, l’antifascismo è un valore fondamentale legato a doppio filo con quelli dell’Università, che all’articolo 2 dello Statuto (citato oltretutto pochi giorni fa dal Rettore in occasione del voto in Senato Accademico sul patrocinio al FVG Pride) afferma: «L’Università garantisce, nel quadro delle proprie competenze, la dignità e il rispetto dei diritti fondamentali della persona, l’eguaglianza nelle opportunità e la valorizzazione delle differenze; promuove una cultura di pace; si impegna a prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione»; dovrebbe quindi prescindere da regolamenti e leggi vigenti l’intransigenza verso ogni forma di propaganda fascista». Blocco Studentesco risponde a Link: «Con o senza divieti, noi ci saremo» «Per tali ragioni - ancora - abbiamo chiesto un incontro urgente al Rettore con l’obiettivo di analizzare tali avvenimenti e ideare una strategia condivisa di azione. Tra le possibili proposte, quella della stesura di una delibera che vieti la concessione di spazi (che siano aule o bacheche) alle formazioni di matrice fascista e la sottoscrizione, per chi volesse costituirsi come gruppo, associazione o lista universitaria, di una dichiarazione in cui si affermi di riconoscersi nei principi costituzionali». «Confidiamo - riferiscono - inoltre che, diversamente da quanto successo nella seduta del Consiglio degli Studenti del 30 ottobre scorso (a pochi giorni dalla manifestazione nazionale di Casapound che ha avuto luogo a Trieste), i rappresentanti delle altre liste universitarie diano un reale riscontro alle dichiarazioni rilasciate alla stampa e supportino le mozioni in cui si chiede all’amministrazione dell’ateneo una presa di posizione antifascista, indipendentemente da chi sia a presentarle. «Perché  - conclude Link - , a differenza di come ci fu risposto, la presenza in città di una formazione dichiaratamente fascista È un problema che riguarda l’università, poiché tale istituzione non è un sistema isolato ma parte integrante, contaminante e contaminata dal contesto sociale e urbano in cui si trova. Per quanto ci riguarda, continueremo a vigilare dentro e soprattutto fuori dagli organi di rappresentanza. Nessuno spazio ai fascisti, né in università, né in città, né altrove».

LA RISPOSTA DI BLOCCO STUDENTESCO