Liberazione, Dipiazza: «Alcune realtà vogliono solo alimentare rabbia e divisioni»

Intervento del Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza in occasione della Festa della Liberazione – 25 aprile 2019 – Risiera di San Sabba Saluto il Governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, la Commissaria Europea Ai Trasporti Violeta Bulc, le Autorità politiche, civili, militari e religiose, i gentili componenti del comitato per la difesa dei valori della resistenza e della commissione per la Risiera Di San Sabba, Care concittadine, cari concittadini, ragazzi, Anche oggi in questo importante giorno, il mio primo pensiero è per tutti gli eroi caduti per la liberazione della nostra patria. la resistenza è patrimonio della nazione. lo scorso anno per oltre 5 minuti ininterrotti le urla, i fischi e bandiere inappropriate hanno oltraggiato questo luogo sacro e monumento nazionale. la festa della Liberazione non è la bandiera di una parte che può essere oggetto di strumentalizzazioni; il 25 aprile è un simbolo perché’ patrimonio dell’Italia tutta. Nonostante qui ci siano ancora alcune realtà che in occasione di questa cerimonia istituzionale della Repubblica Italiana vogliono solo alimentare la rabbia e le divisioni per specularci sopra, oggi abbiamo un’occasione importante e vi chiedo la cortesia di ripartire, di ricominciare tutti insieme un cammino comune fatto di rispetto verso la storia, verso questo luogo sacro, verso tutte le vittime, che come afferma il nostro governatore non sono di serie a o di serie b, con un doveroso e importante momento di raccoglimento, con un rispettoso silenzio ricco di significato. (2 minuti di silenzio) Libertà, pace, democrazia sono stati e sono i cardini della civiltà italiana ed europea e sono stati i valori della resistenza in un periodo storico caratterizzato da differenti e sofferte storie personali e di comunità. Non esistono cose buone dinanzi alle barbarie che si sono compiute durante la seconda guerra mondiale e non esiste alcuna giustificazione per nessun tipo di dittatura. Voglio ricordare a me stesso ed a tutti noi le parole di Pin, un ragazzino povero durante la seconda guerra mondiale, protagonista del libro di italo calvino “Il sentiero dei nidi di ragno”: “Forse non farò cose importanti – dice pin – ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia, e tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano”. Viva la Costituzione, Viva la Repubblica Italiana, Viva Trieste.