"Memorial Day”, eventi su tutto il territorio nazionale per celebrare tutte le vittime della mafia, del terrorismo, del dovere e di ogni forma di criminalità

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA Lorenzo Tamaro - Segretario Provinciale SAP

Dal 1993, l’anno dopo la strage di Capaci, e Via D’Amelio, dove persero la vita i giudici FALCONE, BORSELLINO e i colleghi di scorta Vito SCHIFANI, Rocco DI CILLO, Antonio MONTINARO, Agostino CATALANO, Emanuela LOI, Walter Eddie COSINA, Vincenzo LI MULI e Claudio TRAINAil Sindacato Autonomo di Polizia, nel mese di maggio, organizza il “Memorial Day” una serie di manifestazioni su tutto il territorio nazionale, realizzata per celebrare tutte le vittime della mafia, del terrorismo, del dovere e di ogni forma di criminalità, e commemorare non solo i servitori dello Stato ma anche giornalisti, politici, religiosi e semplici cittadini che hanno pagato con la vita il loro impegno a favore della collettività. Quest'anno l'emergenza legata alla pandemia Covid-19 non ha reso possibile l'organizzazione di eventi commemorativi, ormai tradizionali come quella alla Foiba di Basovizza in ricordo dei colleghi infoibati e al Famedio della Questura in memoria di tutti i caduti della Polizia di Stato di Trieste. L’azzurro del SAP vuole trasmettere anche quest'anno, pur in maniera “virtuale” il messaggio di “verità” e “giustizia” e il ricordo indelebile delle vittime della mafia, del terrorismo e di ogni tipo di criminalità. Un ricordo, quello del MEMORIAL DAY di Trieste, che è particolarmente significativo perché le stragi di via D’Amelio e quella di Capaci, hanno tristemente segnato la nostra città anche per il diretto coinvolgimento di Eddie Walter COSINA e di Vito SCHIFANI frequentatore del 116° corso Allievi Agenti della Scuola di Trieste. Ma come non ricordare Luigi VITULLI, Vincenzo RAIOLA, Pierluigi ROTTA, Matteo DEMENEGO ed in egual misura tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per difendere la legalità e la democrazia di questo Paese, pagando con il massimo sacrificio, in molti casi, per la sola colpa di aver rappresentato lo Stato italiano o di essere italiani. Oggi più di ieri per il SAP, un sindacato che quotidianamente si batte a difesa e per  i diritti dei poliziotti, è un dovere ed una missione, “ricordali per non dimenticarli” e cercare che questi estremi sacrifici non diventino vani.