Rifondazione Comunista: «Armata jugoslava ha contribuito a mettere fine all'orrore nazifascista»

Ricecvamo da Rifondazione Comunista Troeste

Sappiamo dalla stampa locale che la giunta di Trieste vorrebbe rendere "festa della liberazione" il 12 giugno (1945) quando le truppe jugoslave lasciarono la città. Siamo sconcertati da tanta approssimazione e protervia. Nei giorni della pandemia, in cui questa giunta comunale in perfetta sintonia con quella regionale ha dimostrato inefficienza e disprezzo per le fasce più deboli della popolazione (l'episodio della "nave dei malati", i casi di malasanità nonché di "morti bianche" negli ospedali così come la chiusura dell'help center devono restare scolpiti nella mente di elettori ed elettrici), la giunta pensa a un ennesimo intervento revisionista nella storia della città. A guidare questa crociata è il vicesindaco Polidori, quello che ha gettato nella spazzatura gli abiti di un senza casa, quello che si permette parole grosse nei confronti delle organizzazioni umanitarie.

Ribadiamo una lettura della storia che vede nell'aggressione nazifascista a Paesi sovrani la causa di ogni violenza e crimine, all'interno di un conflitto che ha fatto sessanta milioni di morti. L'armata jugoslava faceva parte dello schieramento delle truppe alleate, riconosciuta dalle maggiori democrazie del tempo e ha contribuito a mettere fine all'orrore nazifascista, dopo una guerra di Liberazione del suo territorio occupato e martoriato dalle truppe di occupazione italiane e tedesche. Non ci sembra il caso di procedere oltre e lasciamo agli storici il loro difficile e affascinante lavoro.

Ma il nostro giudizio su quanto questa giunta, sempre più di estrema destra, sta facendo alla nostra città è netto: contrapporre il 12 giugno al 25 aprile (parole di Polidori: "Sappiamo che la nostra città non è stata liberata il 25 aprile ma di fatto il 12 giugno") è una vergogna senza fine, così come lo è stato contrapporre il 10 febbraio al 27 gennaio, in una guerra delle date che sarebbe ridicola se non fosse tragica. Apprezzo quanto affermato da Patrick Karlsen che, "da cittadino e non da storico", rileva "un tentativo di contrapporre la presunta liberazione dall'occupazione jugoslava alla liberazione nazionale. Una scelta che non condivido e respingo con nettezza". Parole semplici e precise. Il PRC spera che la parte sana della nostra città e della classe politica respinga questo tentativo provocatorio. Se così non fosse, una vergogna definitiva cadrebbe su questa città per colpa di una classe politica incapace e, per questo, aggressiva. A quando una festa che celebri l'ingresso a Trieste delle truppe naziste oppure il collaborazionismo? Trieste democratica, batti un colpo!