'Inserire la lingua dei segni tra gli insegnamenti in tutte le Scuole'

Mozione da parte del gruppo di Fratelli d’Italia 
 
Gruppo consiliare
FRATELLI D’ITALIA
Comune di Trieste
 
 
Trieste, 5 febbraio 2020
 
MOZIONE 
 
Consiglieri proponenti: Gabriele CINQUEPALMI, Claudio GIACOMELLI, Salvatore PORRO
 
 
Oggetto: Sulla realizzazione di progetti, presso le scuole per la diffusione della lingua dei segni
 
 
PREMESSO che la LIS (Lingua dei Segni Italiana) è la lingua usata dalle persone sorde ed è un sistema comunicativo che sfrutta il canale visivo-gestuale che risulta integro nelle persone sorde. La Lingua dei Segni è una vera e propria lingua, dotata di propria specificità morfologica, sintattica e lessicale, che utilizza sia componenti manuali che non-manuali, quali l’espressione facciale, la postura.
 
ATTESO che la Lingua dei Segni non è una lingua universale ma, essendo una lingua naturale, trova le sue radici nel contesto, nella cultura e nella comunità in cui nasce. Tante sono le lingue vocali, altrettante le lingue dei segni, dialetti o varianti regionali comprese. In Italia viene usata le LIS - Lingua dei Segni Italiana.
 
CONSIDERATO che il linguaggio dei segni è ormai universalmente riconosciuto quale propedeutico per i bambini perché, sebbene visto come un gioco, rinforza i processi di percezione e memoria visiva, impone di mantenere il contatto oculare e favorisce la capacità di concentrazione negli individui che la praticano, oltre ad allenarne la mente e allargarne gli orizzonti;
 
RITENUTO che sia importante sensibilizzare i più giovani alle tematiche della sordità e delle problematiche che ne derivano; facilitare la conoscenza di base della lingua dei segni e favorire la socializzazione tra sordi e udenti nell’età evolutiva.
 
TENUTO CONTO che se tutti conoscessimo il linguaggio dei segni internazionale, oltre a quello nazionale, negli anni a venire potrebbe costituire una sorta di linguaggio universale d’emergenza;
 
 
Tutto ciò premesso
 
 
IMPEGNA IL SINDACO E GLI ASSESSORI COMPETENTI
 
 
ad attivarsi con il competente assessorato regionale, l’Ufficio Scolastico Regionale e le associazioni dei disabili uditivi, al fine di verificare la fattibilità, con la loro collaborazione, di una sperimentazione, di laboratori di linguaggio dei segni in diverse età scolastiche, da inserire poi eventualmente nel POF 2020/2021 delle scuole di ogni ordine e grado.